La presenza nel caseificio di mozzarella asseritamente ottenuta da latte bufala e le avvenute forniture a pizzerie e ristoranti, a fronte dell’assenza di latte da impiegare come materia prima, ha consentito di dedurre che il casaro effettuava la produzione mescolando alla cagliata i latticini ritirati dal mercato addizionandoli con prodotti chimici, quali acido citrico e ipoclorito di sodio (anch’essi rinvenuti nel caseificio) per rendere il prodotto finito artificiosamente più presentabile e gustoso.
Anchc le modalità di affumicatura dei prodotti lattiero-caseari era ottenuta con un sistema impensabile e pericoloso per la salute, in relazione alle attrezzature e ai combustibili impropri impiegati (cartone stampato ed altro materiale di rifiuto), infatti, come camera per l’affumicatura veniva impiegato il retro
di un furgone in disuso nel quale venivano collocati gli alimenti sui quali venivano convogliati i fumi prodotti in fusti metallici dotati di impropri comignoli di fortuna.
Alcuni di questi prodotti sono risultati ancora in corso di validità, taluni scaduti ed altri, addirittura in stato di intervenuta alterazione. Il caseificio è stato chiuso per motivi sanitari e la denuncia del titolare all’autorità giudiziaria.
La pervicacia del casaro nel perseverare nell’illecita condotta ha reso necessario un nuovo intervento da parte dei militari del NAS dopo appena ventiquatt’ore dal primo controllo. Nell’occasione è stato riscontrato che l’imprenditore, non curandosi dell’ordine di chiusura del caseificio, aveva ripreso l’attività di produzione con le medesime tecniche per le quali era stato deferito all’ Autorità giudiziaria poche ore prima.
Pertanto, oltre a denunciare nuovamente il titolare del caseificio per l’inottemperanza al provvedimento di chiusura e la ripresa dell’attività di frode alimentare mediante vendita di prodotti falsamente etichettati come di produzione propria, si è reso necessario il sequestro dell’intera attività produttiva, stante l’illecita riattivazione della lavorazione.
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Non so se lo conoscete, ma in questi casi bisogna scrivere il nome del caseificio!!!
Potremmo sapere io nome del caseificio e quali pizzerie riforniva?
In questi casi si dovrebbe pubblicare il nome della ditta. Perché tutelare individui senza scrupoli che mettono in pericolo la salute delle persone? Per giunta rovinano il nome anche di coloro che lavorano rispettando la legge. Cmq nel video dei NAS si vedono confezioni di mozzarelle con Il marchio, peccato che nn si riesce a capire il nome.
Il nome del caseificio,sennò non serve a niente la notizia. Grazie
Per la tutela della salute dei cittadini bisogna mettere il nome del caseificio sennò che notizie date .
non capisco perche’ per i reati contro la p.a. e altri reati predatori si mettono nomi e foto mentre per i reati sessuali (qui solo le iniziali) e contro vhi avvelena la gente nn si dice niente, Le solite assurdita’ italiane
Un operazione di polizia giudiziaria è alla luce del sole,allora gli atti sono pubblici.Intervengano i giornalisti di cronaca giudiziaria con dei servizi informativi per gli elettori,il sapere aiuta a vendere più copie e tutela lettori e consumatori.
Mi associo a coloro che chiedono di conoscere il nome di questi DELINQUENTI: ci dite cosa c’entra la privacy a fronte della massima punizione che si può loro impartire consentendoci di farli fallire? Possibile che non sia previsto l’arresto in presenza di una reiterazione del reato così tempestiva? Possibile che solo i “governanti” non si rendano conto che il Paese sta andando a rotoli?
comunque mi interrsa sapere quali sono le pizzerie che usano i loro prodotti… sarebbe bello se ogni pizzeria\ristorante comunicasse ai propri clienti la provenienza delle materie prime.
p.s. se fossi uno degli altri caseifici di serre… denuncerei per diffemazione chi fa articoli senza nomi.
questa è la risposta a quelli che comprano la margherita al costo di 2,50.Se si usano prodotti buoni bisogna spendere di più.
Per i lettori-consumatori,chiunque si trova nel comune di Serre può verificare qual’è il caseificio chiuso dai nas e inquisito.Facciamo un passaparola tra i lettori che si difendono da queste truffe pubblicando tutto sul Web e facebook.Liberi consumatori in Libero Mercato.
Per associazione Consumatori e Italia Nostra.
Attivatevi ed entrate in azione,verificate nel comune di Serre (Sa)che oltre tutto e un comune molto piccolo verificate qual’è il caseificio incriminato e fate il Passaparola sul Web.Questo vuol dire essere vicini ai cittadini consumatori.Altrimenti che associazione di tutela siete????
ma perché? tu sei sicuro che se la margherita la paghi 7 euro non usino prodotti di scarsa qualità anche per quella?
un prezzo troppo basso è un ottimo indizio di prodotti scadenti ma un prezzo alto non è garanzia di qualità
Le su citate associazioni tutelano solo gli interessi dei loro fondatori o iscritti. E sempre dietro interesse.
Scrivete il nome di questi P.D.M.
Sul video si vedono chiaramente stemme e scritte, chi li riconosce si faccia avanti!!!
caseifici a Serre: http://serre.paginegialle.it/campania/serre/caseifici.html
Non si può pretendere che un giornale rischi una denunucia per violazione della privacy. Giustissimo pubblicare il nome di chi attenta alla salute pubblica, bisognerebbe cambiare la Legge. Quando il fatto è evidente e palese e oltrettutto il reato è reiterato perchè bisogna tutelare questi delinquenti e noi no ??? Quale diffamazione a mezzo stampa, questa sarebbe solo uso corretto dei mass-media. Al solito la nostra Legge, soprattutto chi le fa, tutela il lato sbagliato del popolo.
tu se vai al supermercato compri della mozzarella con scritto prodotta a serre? penso proprio di no… pertanto si sta facendo un danno agli altri caseifici.. visto che sono quattro i caseifici a serrei..
pubblica i nomi di quelli che non sono chiusi… ed è fatto .. almeno non fai un danno agli altri… e non nomini quello incriminato
questo tipo di notizie sono credibili solo citando il nome dell’azienda
altrimenti meglio non pubblicarle
A Varese c’è più solidarietà tra concittadini.Continueremo a votare Lega Nord.
Passo spesso dalle vostre parti,il Cilento poi è un posto baciato da Dio e da Berlusconi; le mozzarelle sono uniche ma sono terrorizzato non vorrei prendermi una bufala di provenienza ex zona est comunista.Se si potrebbe sapere quale caseificio oggi è rimasto chiuso sarebbe una buona informazione per evitare disorientamento e contribuire all’economia dei consumi locali.Grazie Gaetano per il tuo piccolo contributo di orientamento su internet.
ahahaha leggere il commento di chi dice che la pizza che costa 2.50 euro sia fatti con prodotti scadenti mi fa ridere….proprio Report andò a fare un’indagine in una nota Pizzeria che a detta di tutti fa “la migliore pizza della Campania, dell’Italia, dell’Europa, del Mondo e dell’Universo” e hanno scoperto che a posto dell’Olio d’Oliva “”EXTRAVERGINE”” (da non confondere che il semplice Olio di oliva) usavano l’olio di Palma, lo stesso gestore di questa nota pizzeria diceva che era una specialità……perciò cercate di scrivere commenti imbarazzanti….
Questa gente è peggio degli spacciatori in quanto chi acquista è in buona fede.
Lo stato dovrebbe infliggere pene più severe a chi si accinge a distribuire alimenti contraffati e dannosi per la salute.
Ho letto un’articolo,in Calabria x truffare le assicurazioni una donna in gravidanza fingendo un incidente dichiarava di aver abortito e con la complicità di medici ed altri truffavano tutti.L’autorità giudiziaria ha scoperto tutto e con arresti e 144 avvisi di garanzia, tutti i nomi dei medici complici e della signora sono stati pubblicati sui giornali.
Non capisco perchè questo caseificio che ha truffato i consumatori debba essere tutelato nel suo privato.Giornalisti di cronaca,vi volete guadagnare lo stipendio?? Pubblicate atti,nomi cognomi di tutti gli inquisiti compreso il caseificio.
Se può aiutarvi,l’articolo della truffa alle assicurazioni e pubblicato sul Corriere Della Sera con tanto di nomi e cognomi dei truffatori.Saluti alla mia cara Salerno.