“Oltre 1300 – spiega – sono i procedimenti che rischiamo la prescrizione. Assistiamo – rimarca Casale – ad una quasi paralisi di alcune attività, con il concreto rischio di vanificare l’impegno dei magistrati e del personale tutto per la celebrazione dei processi”. Secondo Casale, “è di fatto improponibile qualsiasi soluzione organizzativa del lavoro dei giudici, volta ad accrescerne la produttività per l’assoluta impossibilità per il personale amministrativo di reggere il passo dei magistrati”.
“Accanto alle pendenze già in carico al Tribunale di Salerno all’inizio dell’anno di riferimento – aggiunge Casale – sono sopraggiunte quelle relative ai processi penali, civili contenziosi, di volontaria giurisdizione e di esecuzione delle distaccate. Se si valutano le sopravvenienze e la molteplicità degli adempimenti connessi alle udienze e ai servizi complessivi dell’ufficio, e’ facile immaginare quale complessiva mole di lavoro si è riversata sull’ufficio, alterandone il buon andamento”.
“Quanto all’organico dei magistrati, devo dire, con riferimento alla Corte di Appello di Salerno, che la coperta è ormai corta e che l’Ufficio ha bisogno almeno di altri tre consiglieri, uno per ciascun settore. Inoltre, è davvero grave che ad un anno di distanza, non si sia ancora provveduto alla copertura del posto vacante di Presidente della Corte di Assise di Appello, nonostante la relativa vacanza sia stata pubblicata nel marzo 2014”. In sintesi, “il dato complessivo e’ comunque quello di un apparato in perenne affanno, con tempi di definizione dei procedimenti quasi sempre in aumento, per effetto di una serie di concause intimamente collegate tra loro, con risultati sempre più perversi. Mi auguro – conclude Casale – che ci sia una sempre maggiore attenzione ai problemi riguardanti il personale, in quanto le carenze attuali intaccano l’efficiente esercizio della giurisdizione”.
INTERVENTO PRESIDENTE MATTEO CASALE
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