Le due consigliere comunali, Anastasia Petrella e Stefania Sangermano, sono diventate “esche” per una trappola che scatta ogni qualvolta si ferma un automobilista per contrattare eventualmente la prestazione sessuale.
“La domanda è: serve a qualcosa spostare le prostitute da un comune all’altro a seconda della campagna di uno o più sindaci? Oppure sarebbe ora di rivedere le leggi esistenti e realizzare nuovamente le case chiuse e la tassazione per coloro, uomini, donne, trans, che svolgono questa attività? In questo modo – spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – ci sarebbero ulteriori ingressi economici per lo stato come avviene in quasi tutto il mondo, un maggiore controllo del territorio e anche sanitario e certamente non si assisterebbe allo spettacolo indecoroso di tante persone a “battere” lungo le strade. Inoltre sarebbe utile realizzare i famosi parchi dell’amore che tanto sono osteggiati dagli stessi Sindaci che poi chiedono più decoro nei comuni. Questa iniziativa deve spingerci a comprendere che è ora di riaprire una seria discussione sulla prostituzione in Italia”.