Con ogni probabilità il primo febbraio avremmo vinto. Ciò nonostante ci siamo resi disponibili ad un ulteriore, ultimo, definitivo slittamento del voto al 22 febbraio.
Adesso è venuto veramente il tempo della responsabilità per tutti; è tempo di mettere in campo tutto il Pd con spirito davvero unitario. Quella parte del partito che ha condotto una battaglia contro lo svolgimento delle primarie, non presentando alcun candidato alla prima e unica data naturale delle primarie lo scorso novembre, accetti che non c’è altra strada per il bene di tutti che fare le primarie.
Si sostenga pure chi si ritiene più idoneo l’importante è smettere di tenere in ostaggio il partito. Dall’altro lato occorre decidere immediatamente su quanto sta accadendo al sindaco Vincenzo De Luca. Lo deve fare il Partito Democratico a tutti i livelli insieme allo stesso De Luca, tenendo conto delle ragioni di tutti ma facendo prevalere l’interesse generale ad avere una certezza su questa vicenda. La concessione della sospensiva di oggi da parte del Tar e le eventuali successive ‘puntate’ non modificano la sostanza e l’urgenza del dover prendere una decisione.
Abbiamo detto più volte che c’ è da parte nostra il massimo rispetto per la sua storia politica e di amministratore. Eravamo convinti di batterlo sul campo con una proposta politica e di governo. Purtroppo è successo quello che è successo. Il voto del 22 febbraio è irrinunciabile e non più rinviabile. Se De Luca ritiene ci siano le condizioni per proseguire e il Partito Democratico accogliesse questa sua decisione si vada avanti, altrimenti si decida in senso opposto purché si decida subito. Più De Luca ritarda i tempi di una decisione, più diventa strumento di chi ne farà un motivo per chiedere di mandare tutto all’aria.
Lo possiamo dire con la coscienza tranquilla senza timore alcuno di essere accusati di voler eliminare a tavolino un forte e autorevole avversario perché per noi parlano i fatti. Abbiamo chiesto di votare molto tempo prima della sentenza. Adesso lo scenario è questo. De Luca decida da che parte stare: se con chi usa argomenti pretestuosi da mesi contro le primarie e contro la Campani o – conclude Cozzolino – con chi vuole che come in tutte le altre regioni d’Italia, Marche incluse, a scegliere sia il popolo del centro-sinistra