L’allarme, attraverso la Centrale Operativa del 118, è scattato quando giungeva all’Ospedale di Polla privo di conoscenza ed in stato di coma D.M. uomo di 66 anni cui era stata effettuata la diagnosi di “grave intossicazione da Monossido di carbonio”.
Erano proprio i Sanitari del nosocomio del Vallo di Diano a richiedere l’intervento salvavita trasferendo il paziente presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Salerno, unica struttura pubblica della provincia salernitana dotata di questo strumento salvavita.
Nonostante l’ora, il Dott. Damiano che riceveva l’allarme, era in grado di attivare prontamente le reperibilità dei Sanitari addetti coadiuvati da Infermieri e Tecnici Iperbarici Specializzati.
Toccava quindi alla Dott.ssa Pezzuti, dalla Infermiera Avalle ed al Tecnico Viceconti effettuare la lunga e complessa operazione di salvataggio attraverso la somministrazione di Ossigeno ad alte pressioni in camera Iperbarica fino al raggiungimento della profondità necessaria per smaltire il micidiale gas tossico che si era legato al sangue del malcapitato ed erano necessarie ben 4 ore e mezzo di trattamento per poter dichiarare fuori pericolo il paziente.
“Siamo alle solite…” – commenta il Dott. Dante Lo Pardo, Responsabile della Camera Iperbarica dell’AOU di Salerno – “come ogni anno, ai primi freddi, cui non siamo abituati, dobbiamo assistere a queste frequenti tragedie dovute alla assoluta imprudenza nel respirare in ambienti ove scarseggia l’ossigeno a causa di fumi, bracieri, caldaie o canne fumarie difettose o mal funzionanti. Anche in questa occasione abbiamo potuto rendere l’assistenza necessaria ed il nostro intervento è stato determinante”.
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