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Calciomercato chiuso: finiti gli alibi per tutti, Mister incluso

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La chiusura del mercato toglie alibi a tutti: calciatori, allenatore, direttore sportivo, società. Valutato il lavoro di Fabiani, in questa fase, e quello della società che avrebbe potuto inviare dalla casa madre qualche gioiellino di belle speranze evitando inutili quando infruttuose rincorse, ora si valuterà il comportamento ed il rendimento degli atleti che non potranno più nascondersi dietro il paravento delle voci di mercato. Da oggi e fino al termine della stagione saranno tutti sotto esame. Sotto esame anche il mister. Menichini sa di non poter più sbagliare anche se si ritrova una squadra incompleta e deve fare i conti con infortuni che si verificano un giorno si e l’altro pure. A Menichini il compito non solo di dare un gioco ed una identità tattica a questa squadra ma anche quello di cementare un gruppo che aveva fatto dell’unione d’intenti la sua arma migliore.

La fronda anti mister cresce di ora in ora alimentata anche da chi trova più comodo scaricare su di lui le proprie responsabilità. Menichini non sarà un aquila ma non è neppure l’ultimo arrivato. La Salernitana è al secondo posto in classifica e non è lì per caso. In campo ci vanno i calciatori e non il mister ma  se le vittorie sono ascrivibili a Pestrin e soci perché le sconfitte o i pareggi pesano solo su Menichini? E quali sono state le scelte sbagliate dall’allenatore che hanno compromesso il risultato? E l’alternativa  al tecnico attuale quale sarebbe in questo momento storico del campionato? Chi dice che cambiando allenatore le cose sono destinate a migliorare a meno di tre mesi dalla fine del torneo? Menichini non ha dimostrato un eccessivo integralismo ed anche sulla questione Negro ha spiegato domenica scorsa le ragioni della esclusione dall’undici di partenza: “Può dare di più in questa fase che sta recuperando quando gli altri calano di ritmo”. Così è stato ed ha avuto ragione, almeno su Negro. 

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