Detto questo, l’eventuale scioglimento di consiglio e della giunta spetta comunque al ministero dell’Interno, che procederà dopo aver ricevuto la sentenza della Corte d’Appello, la relazione della Prefettura ed il verbale di seduta del consiglio comunale. E’ una questione di tempi, se guardiamo alla data del 24 febbraio, ultima utile per indire i comizi elettorali ai sensi del testo unico degli enti locali. Ma è pure una questione di modi, visto che pende un ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha dichiarato decaduto Vincenzo De Luca.
Se si andasse a votare a maggio, con l’elezione di un nuovo sindaco, potrebbe crearsi una situazione imbarazzante oltre che inedita se la Cassazione dovesse accogliere il ricorso di De Luca ed annullare la decadenza decisa dalla Corte d’Appello: a quel punto, paradossalmente, Salerno potrebbe ritrovarsi con due sindaci legittimi in carica, con tutto ciò che può conseguirne a livello politico e giuridico. Un ingorgo, un rischio, che il Viminale dovrà valutare attentamente. Ed è per questo che non perde quota l’idea di mandare Salerno al voto a scadenza naturale del mandato dell’attuale amministrazione, vale a dire primavera 2016.
Fonte LIRATV.com