La richiesta giunge al culmine di un periodo istituzionale caratterizzato da vicende travagliate e da molte, evidenti e reiterate illegittimità, forzature ed anomalie giuridiche ed amministrative, createsi intorno al percorso di nomina del nuovo Presidente della Fondazione Ravello, allo scadere del mandato del prof. Brunetta, il cui incarico resta valido a tutti gli effetti fino all’insediamento legittimo del successore.
Tali illegittimità in contrasto con le leggi e lo statuto – secondo il presidente Brunetta – pongono la Fondazione Ravello in una condizione di assoluta precarietà e pericolo, mettendo a serio rischio la stessa organizzazione del prossimo Ravello Festival, che rappresenta il principale scopo fondativo di un organismo partecipato dalla Regione Campania.
Pertanto il presidente Brunetta auspica un pronto intervento della Regione Campania. La richiesta eventuale di commissariamento va intesa quale atto finalizzato ad evitare nocumento ad un’istituzione riconosciuta quale modello di efficienza e prototipo di gestione dei beni culturali. L’intervento del presidente Brunetta, coerentemente con la strategia culturale messa in atto nel corso degli ultimi tre anni dalla Fondazione Ravello, è mosso da interesse esclusivo nei confronti di Ravello e della sua visibilità internazionale, al di sopra di personalismi e polemiche che hanno inquinato, negli ultimi giorni, la vita della Fondazione Ravello in nome di discutibili interessi politici e di potere, che nulla hanno a che vedere con la cultura.
Il ministro Dario Franceschini, rilancia e approva la richiesta del Presidente della Fondazione Ravello, Renato Brunetta, così pronunciandosi: “Purtroppo, a questo punto, credo non ci siano molte alternative al commissariamento”. “Non servono commenti alle parole rilasciate all’Ansa dal ministro” dichiara il Segretario Generale della Fondazione Ravello, Secondo Amalfitano. “Non deve essere la politica ad invadere il campo ma deve essere la cultura, quale unica mission della Fondazione Ravello, a riprendersi il ruolo di protagonista che lo statuto, le leggi e la sua storia le assegnano”.
Ufficio Stampa Fondazione Ravello
Ma perché non chiede la presidenza della fondazione la fenice, a casa sua. Forse perché a Venezia c’è l’acqua …..alta?
E’ filonordista e vuole comandare a Ravello. Fuori dai coglioni e fuori i soldoni.