“Purtroppo – dice Caracciolo – anche la Campania non sarà esente da questi tagli, orientati solo al contenimento dei costi e non ad un vero progetto di sviluppo aziendale. Con la conseguenza che alcune zone periferiche saranno private dell’unico punto di riferimento, rappresentato dall’ufficio postale. Il SLP-CISL Campania non condivide e non condividerà mai una politica aziendale che punta a smantellare e ridimensionare Poste Italiane con il solo obiettivo di fare cassa senza un vero progetto di sviluppo”. 10 dei 21 uffici postali che dovrebbero chiudere in Campania si trovano in provincia di Salerno (Pisciotta, Vallo della Lucania, Palomonte, Montano Antilia, Serre, Pisciotta, Teggiano, Mercato San Severino, Omignano, Baronissi). Sette sono a Caserta (Vairano Patenora, Caserta, Marzano Appio, Teano, due a Sessa Aurunca, Pontelataone), due in provincia di Avellino (Frigento e Montefredane), uno in quella di Benevento (Sant’Agata dei Goti) e uno nel Napoletano (Mugnano).