Le accuse relative alla parte del Fuenti che si trova a Cetara mi lasciano esterrefatta. La struttura è lì dagli anni ’60, dire che è abusiva contraddice le carte e la storia: intere generazioni si sono sposate lì, la discoteca ha funzionato per tantissimi anni.
Chi non è mai stato al Fuenti per matrimoni, comunioni e feste? I permessi che ho avuto mi sono stati accordati nel corso degli anni dal ‘68 ad oggi da tutte le amministrazioni che si sono via via susseguite, da quella di Punzi, a quella di Demma, Liguori, Squizzato. Abbiamo una copiosa documentazione di tutti gli atti amministrativi, dal 1968 ad oggi. La struttura a monte è un vecchio immobile che doveva essere adeguato per soddisfare una clientela di alto livello. Gli interventi realizzati rientrano nelle categorie delle opere possibili per quell’area e il progetto, tra l’altro, – così come è stato eseguito – lo abbiamo depositato alla Procura di Salerno nel 2010. Temo che questo sia solo il secondo tempo di un processo che mi ha già visto protagonista per la parte riguardante Vietri sul Mare, processo che si è concluso con l’assoluzione da parte del tribunale di Salerno.
Mi rammarico per i danni morali e materiali arrecati a me e alla mia famiglia e per il mancato sviluppo di questo territorio che invece ha bisogno di crescita e di posti di lavoro. Ma anche questa volta dimostrerò che abbiamo operato nella legalità perché quanto realizzato è tutto assentito. In tal senso il mio avvocato Federico Conte si accinge a proporre un ricorso al Tribunale del Riesame di Salerno”.