Nell’udienza odierna sulle presunte irregolarità dell’opera progettata da Riccardo Bofil, l’ufficio del pubblico ministero ha accettato la costituzione del Comune di Salerno, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali in qualità di parti civili. È stata esclusa, invece, la costituzione di parte civile per la società Sist (Sviluppo Immobiliare Santa Teresa srl), società che ha demolito l’hotel Jolly e ottenuto i diritti edificatori per costruire al posto dell’albergo una parte dell’emiciclo. Secondo l’accusa la posizione della Sist è definita «inammissibile» in quanto «non si tratta di un soggetto danneggiato dai reati in contestazione. La Sist – secondo i pm – non ha ricevuto alcun danno».
Di parere contrario il legale che ha illustrato, nel corso dell’udienza odierna, il «danno ricevuto anche economico per colpe non proprie». Nel corso dell’udienza si è parlato anche del Comitato No Crescent e della sua possibilità di essere ammesso al processo come parte civile. Secondo l’avvocato Antonio Brancaccio, difensore di Vincenzo De Luca insieme all’avvocato Paolo Carbone: «È inammissibile la sua costituzione dal momento che non ha i titoli per poter avanzare questa richiesta. Si tratta inoltre di un comitato composto da undici persone e non ha riconoscimento giuridico che lo abiliti a stare in giudizio e quindi senza la facoltà di costituirsi parte civile. Si valuti – ha rimarcato l’avvocato Brancaccio – anche la costituzione di Italia Nostra. Il suo ambito partecipativo in che cosa si è sostanziato? Il Consiglio di Stato ha circoscritto la sua legittimazione solo per fini paesaggistici e non ambientali e urbanistici».