«Non toccate chi è più forte di voi. Nel Corano c’è scritto: uccidete gli infedeli ovunque si trovino». Esordì così il 45enne brasiliano durante la telefonata a «La Zanzara» nei giorni della paura dopo l’attentato in Francia al periodico Charlie Hebdo. «Noi crediamo nella violenza, noi entriamo negli uffici e nelle camere da letto e vi spariamo in testa: noi crediamo che Israele sarà distrutta». Poi le accuse dirette a Cruciani: «Non fai paura a nessuno. La vendetta dell’Islam può arrivare anche dopo tanto tempo e vediamo tutti i tuoi manifesti per strada».
L’indagato è incensurato, apparentemente integrato con la comunità locale e con poche amicizie. Segnali che, comunque, non hanno certo tranquillizzato gli inquirenti.