”Sono molto sereno – dice – e, alla stregua di quanto accaduto nelle ultime settimane, posso affermare che è molto triste quello che è venuto fuori. Mi auguro e spero che su tutta questa vicenda non vengano versati camion di sabbia: se questo dovesse accadere vorrebbe dire che il calcio non deve cambiare perché non conviene.
Non è possibile che a capo delle istituzioni federali ci sia Claudio Lotito che negli ultimi giorni con la sua solita spavalderia, attraverso interviste, ha fatto capire che la situazione sia peggiore di quanto emerga dalle telefonate”. ”E’ un soggetto – aggiunge il dirigente dell’ Ischia – che ha un delirio di onnipotenza, che crede di gestire il calcio come vuole e non credo ci sia altro da attendere.
Il mancato intervento immediato delle Istituzioni Federali, che si trovano in difficoltà, è la conferma che Lotito sia un personaggio molto influente. Mi auguro che in questi giorni ci sia l’autorevole intervento del Governo che con esponenti come Delrio, che ha la delega allo Sport, può dire a Malagò che il calcio deve essere riordinato”.
”Non è possibile – dice ancora Iodice – che un personaggio come Lotito, prepotente, arrogante e rozzo possa imperversare in un ambiente che invece deve essere ricco di valori e deve essere credibile. Se ciò non avviene, allora non esistono i valori, vige la logica dei cialtroni e il calcio ha perso un’altra occasione per poter dare credibilità alla sua realtà e quindi a quel punto credo che ci sia una cupola che gestisca e diriga a proprio piacimento.
In tutta questa situazione io sono il denunciante, colui che ha scoperto il vaso di Pandora”. ”Non mi sento in difficoltà rispetto a quanto accaduto – conclude – anche se qualcuno tende a sottolineare che la forma di intervento non è stata corretta. Posso anche essere d’accordo, avendo registrato le telefonate, ma quello che conta è la sostanza più che la forma. Posso essere perseguito dal punto di vista del comportamento ed è giusto che ciò accada giacché non sono stato corretto, ma abbiamo ottenuto ciò che tutti conoscevamo ma che nessuno aveva il coraggio di denunciare”.
Fonte ANSA