Dunque, nella tana dei rossoneri, i granata si presentano con gli uomini contati e si affidano ad un 4-2-3-1, con Pestrin e Favasuli in mediana, Volpe avanzato sulla trequarti alle spalle di Calil, e con Nalini e Negro esterni. La rete i granata riescono a trovarla in apertura di match, con il brasiliano bravo a sorprendere Narciso. Foggia e Salernitana combattono ad armi pari, sebbene De Zerbi a fine partita dirà che il suo Foggia aveva dominato. La gara nella ripresa di fa piuttosto tesa, complici alcune decisioni arbitrali alquanto discutibili. I granata, in particolare, si ritrovano a recriminare per il fallo di mani non sanzionato a Cavallaro, che poteva costare l’espulsione all’attaccante avversario già ammonito, e per una punizione che poteva essere anche un penalty. Nel finale Menichini, che aveva ben poche alternative in panchina inserisce Mounard, Svonja e Giandonato ed al 45′ della ripresa arriva la doccia fredda per la Salernitana. Iemmello, servito in corridoio da Agnelli, batte con un diagonale Gori e firma il pareggio. Il Foggia chiude in crescendo nel recupero, senza trovare la rete del ko. Ai granata resta un retrogusto amaro che solo il dolce sapore della vittoria nella sfida di ritorno all’Arechi potrà eliminare.