“È un evento, atteso dal 1991. Le cooperative sociali avevano bisogno di una legislazione di riferimento e di un albo. Certo, è una normativa che nasce vetusta, in ritardo rispetto ai tempi e ai cambiamenti che stiamo vivendo anche in termini di bisogni e di servizi, ma era necessaria per fare ordine, per dettare dei criteri, specie rispetto all’allocazione delle risorse e alla contrattazione pubblica.
Da questo momento lavoreremo con più serenità per la costruzione della coesione sociale nelle comunità locali” commentano i referenti del sociale dell’Alleanza delle Cooperative Campania (Giuseppina Colosimo, Agci, Giovanpaolo Gaudino, Federsolidarietà – Confcooperative e Luca Sorrentino, Legacoop), alla notizia che il Consiglio regionale ha finalmente attuato la legge 381 del 1991.
E aggiungono:
“Questo atto dà dignità ad un settore che in questi 24 anni ha lavorato, svolgendo un ruolo fondamentale sui territori, con servizi di prossimità, spesso in supplenza alla P.a. Un settore che ha saputo costruire benessere e generare buona economia”.
La legge definisce la cooperativa sociale, le assegna una funzione di prim’ordine nella costruzione della socio-economia e prevede l’istituzione di un albo. L’iscrizione all’albo è requisito imprescindibile per partecipare alle gare pubbliche. Le organizzazioni di tutela della cooperazione sociale si stavano battendo strenuamente per recuperare questo grave gap.