E’ evidente che riaffidare un nuovo mandato a Caldoro sarebbe per i campani un viaggio nell’ignoto. Si aprirebbe una stagione di trasformismi, cambi di casacca, peggiore di quanto visto fino ad ora. Tutto in un sostanziale isolamento nazionale. La Campania ha bisogno di altro. Bene fanno quindi gli alleati di Caldoro a riflettere se proseguire questa alleanza”.
“Se toccasse a noi, vinte le primarie, apriremmo con il Pd una seria riflessione sulla crisi politica dell’area moderata. Vecchie esperienze di governo da Udeur a rifondazione sono state disastrose e non possono essere riproposte in una modalità riveduta e corretta. Per governare insieme bisogna davvero condividere questioni programmatiche di fondo e soprattutto andare incontro alla profonda ansia di rigore morale, cambiamento e qualità della classe dirigente che c’è nei cittadini.
Da candidato presidente, se dovessi vincere le primarie, insieme al mio partito porrò la massima attenzione alla costruzione di una coalizione che abbia questo profilo e nella quale anche il voto moderato possa trovare collocazione e sentirsi rappresentato. C’ è bisogno di una grande discontinuità con l’esperienza Caldoro ma chiunque abbia voglia di condividere la sfida del governo della Campania sulla base di un chiaro e trasparente patto di governo sarà ben accetto. Il Pd è l’unica forza politica in grado di far uscire la Campania da una negativa stagione politica”, conclude.