L’ecocolordoppler carotideo è un esame sempre più diffuso sia per la sua totale assenza di invasività che per il suo elevato potere diagnostico. Attraverso particolari sonde ed apparecchiature ecografiche dedicate allo studio dell’apparato cardiovascolare, l’operatore utilizza il sangue che scorre nei vasi del paziente come mezzo di contrasto “naturale” per valutare il cosiddetto “lume interno” delle arterie e delle vene. In questo modo è possibile stabilire se il vaso, in tal caso la carotide, è pervio o meno ed è facilmente rilevabile una stenosi, che è un punto in cui l’arteria, essendo ristretta, fa “passare meno sangue”. Questa eventualità, una volta diagnosticata, è passibile di un trattamento (chirurgico o endovascolare) per ripristinare al più presto lapervietà del vaso che deve portare sangue al cervello.
Attraverso l’ecocolordoppler è possibile visualizzare anche le cosiddette placche ateromasiche, che altro non sono che vere e proprie “incrostazioni” delle pareti interne delle carotidi. La rilevazione di tali placche è molto frequente specialmente nei pazienti anziani, ma in genere esse non provocano alcuna stenosi. Se la placca, invece, occupa gran parte del lume interno vasale (oltre il 70%), determina una situazione di pericolo per il paziente, che molto spesso non presenta alcun sintomo e quindi non si rivolge al medico di famiglia, rendendo tale patologia particolarmente insidiosa. Questa situazione “critica”, anche assolutamente asintomatica, è causa di un evento gravissimo, l’ictus cerebrale di tipo ischemico, o addirittura della morte improvvisa in pieno benessere.
L’incidenza della stenosi carotidea aumenta esponenzialmente con l’età e con i fattori di rischio (fumo, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, dializzati), in presenza di molti dei quali è consigliabile sottoporsi all’ecocolordoppler carotideo già intorno ai 40 anni. Dopo il glaucoma, le malattie dell’orecchio ed i melanomi, ancora una tematica di grande importanza e di estrema attualità al centro dell’attenzione de “Le Domeniche della Salute”, progetto partorito nel 2010 dal Rotary Club di Cava de’ Tirreni ed allargatosi nel corso degli anni a numerosi altri Club, fino a divenire da quest’anno unprogetto distrettuale, coordinato dall’avv. Lucio Pisapia. La V edizione de “Le Domeniche della Salute” coinvolge, infatti, ben 32 Rotary Club del Distretto 2100 (Campania, Calabria e Territorio di Lauria), presso i quali si svolgeranno le varie tappe dell’iniziativa.
Questi i successivi appuntamenti de “Le Domeniche della Salute”: Domenica 8 marzo: Pap Test o Aneurisma Aorta; Domenica 12 aprile: Prostata; Domenica 10 maggio: Screening tiroideo; Domenica 7 giugno: Tumore della mammella. Le tappe organizzate dal Rotary Club di Cava de’ Tirreni, presieduto dall’avv. Maurizio Avagliano, si svolgeranno quasi tutte presso il Seminario Vescovile di Piazza Vittorio Emanuele III, con appuntamenti previsti sempre dalleore 9.00 alle ore 13.00.