Secondo l’INPS il nuovo modello organizzativo garantirebbe la riduzione dei tempi per il riconoscimento dei benefici richiesti, con uno “svolgimento efficace, efficiente ed economico delle funzioni sanitarie, amministrative e legali”. Questa impostazione è stata contestata nella successiva replica da Iannuzzi, che ha evidenziato come il nuovo assetto ignora e mortifica completamente le legittime e fondate esigenze di tanti cittadini -molti anziani e/o persone colpite da gravi situazioni di infermità o di disabilità’- costretti, a causa della concentrazione delle Commissioni unicamente a Salerno ed a Nocera Inferiore, a lunghi e difficoltosi spostamenti, che inevitabilmente richiedono varie ore.
Difatti è stata lasciata del tutto scoperta una vasta area, in tutta la zona meridionale della nostra provincia, comprensiva del Cilento, del Vallo di Diano, degli Alburni, della Valle del Calore, del Tanagro. Le difficoltà sono, poi, aggravate dalla inadeguatezza e dalle obiettive e forti carenze della rete stradale che collega questi territori con la città’ di Salerno, strade spesso interessate da frane e smottamenti di terreno, fonte di continue interruzioni e pesanti rallentamenti; per di più non si può non considerare che i collegamenti con mezzi di trasporto pubblico sono limitati ed assolutamente insufficienti. Pertanto, nell’organizzare il nuovo assetto delle Commissioni mediche, secondo Iannuzzi, l’INPS ha del tutto omesso di valutare i pesanti disservizi ed i forti disagi che ne conseguono per i cittadini, le cui ragionevoli, esigenze, invece, debbono sempre essere tenute ben presenti per strutturare un servizio realmente adeguato ed efficiente.
Tuttavia è molto importante il positivo impegno, assunto dal sottosegretario Bobba, secondo cui il Ministero del Lavoro si farà’ carico di sollecitare l’INPS il riesame delle scelte indicate, proprio “comprendendo il disagio manifestato dai cittadini”. Si impone, ora, una azione concertata ed unitaria dei Comuni interessati, della Provincia di Salerno e, soprattutto, della Regione Campania, che ha sottoscritto con l’INPS il Protocollo che ha fissato la sede delle Commissioni solo a Salerno ed a Nocera Inferiore e che ad oggi non si è mai attivata per mettere in discussione queste scelte organizzative sbagliate e dannose. Occorre, quindi, porre in campo idonee e documentate iniziative istituzionali per sostenere con il Ministero una azione congiunta e determinata nei confronti dell’INPS, finalizzata ad ottenere la modifica della decisioni assunte, nell’interesse delle comunità’ e delle popolazioni.