La teoria, però, è sempre diversa dalla pratica. In realtà, le scelte di Menichini sono sempre ridotte all’osso. La coperta a disposizione del tecnico è troppo corta. L’allenatore ha effettuato le mosse che la panchina a disposizione gli consentiva di fare, inserendo Mendicino al posto di Bovo per permettere ai granata di procedere a trazione anteriore per ribaltare lo svantaggio. Per il resto, l’allenatore ha dovuto ritardare l’ultima sostituzione, avendone già operata una nella prima frazione, in occasione dell’infortunio di Gori. Non va trascurato anche che Salernitana non ha in panchina alternative a centrocampo all’altezza delle prime scelte. Tra Tagliavacche e Grillo, Menichini ha preferito inserire Tuia, al posto di un acciaccato Moro e anche se avesse mandato prima il difensore in campo, magari al posto di Gabionetta, l’ex dell’Empoli comunque avrebbe avuto problemi a proseguire. Al di là di ogni considerazione a posteriori, a due settimane dai tre terribili scontri da affrontare nell’arco di una settimana, con Benevento, Lecce e Matera, il cambio tecnico rappresenterebbe un azzardo. Eventualmente sarebbe stato opportuno correre ai ripari prima.
Salernitana tra luci ed ombre, Menichini non è l’unico colpevole
La Salernitana, come spesso accade, regala un tempo agli avversari, poi cambia volto, passa al contrattacco e sfiora la vittoria. Il pareggio, così come all’andata, sta stretto ai granata che avrebbero avuto la possibilità di mettere la mani su tre punti d’oro a due settimane dallo scontro con la capolista. Contro l’ambiziosa formazione di De Zerbi, la truppa granata perde l’occasione di operare il sorpasso seppur passeggero e continua a guardare il Benevento dal basso verso l’alto. A caldo, subito dopo la sfida dell’Arechi, monta la protesta dei tifosi che chiedono a gran voce a Lotito e Mezzaroma la “testa” di Menichini. Il tecnico della Salernitana finisce di nuovo sulla graticola, con le solite accuse. Nella circostanza si punta l’indice sull’atteggiamento rinunciatario della squadra nel primo tempo, e sui ritardi nella sostituzione dopo la rete del vantaggio, con la formazione granata eccessivamente sbilanciata ed in questo senso il palo di Minotti, preludio al gol dei rossoneri, avrebbe dovuto rappresentare un campanello d’allarme per “abbottonare” la Salernitana e blindare il 2-1.
6 Commenti
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Ma al di là dei limiti tecnico-tattici della Salernitana,dei tanti e troppi infortuni,etc tutti comunque figli della mentalità del suo allenatore Menichini, costui non si rende nemmeno conto che atleticamente la squadra non và oltre la mezz’ora di autonomia come la partita col Foggia ha dimostrato!Ma che razza di preparazione ha adottato?E comunque resta il fatto indiscutibile che con un organico messogli a disposizione dalla società più che all’altezza del compito, non ha mai dato un’identità e un impronta di gioco a questa squadra e schiera in campo troppi elementi che si trascinano in campo(Trevisan,Gabbionetta,etc)……………………
Ridicolo prendersela con il Volpe per gli infortuni muscolari… Facciamo come il Benevento affidiamo la gestione degli infortuni a Villa Stuart … e approfondiamo il problema preparatore atletico… Per il resto non facciamo ridere , abbiamo due terreni di gioco di livello mondiale
Ma per piacere. Ě dall’inizio del campionato che vediamo una squadra senza gioco affidata solo ai colpi individuali. Avete visto la differenza con il Foggia che ha un organico inferiore al nostro? Con un allenatore all’altezza stavamo primi con 10 punti sulla seconda.
Menichini non e’ un fulmine di guerra, ma la societa’ non e’ da meno.
Ci sarebbero serviti due acquisti mirati ma bisognava tirar fuori i soldini e cosi’ non sono arrivati.
Non c’e’ un costruttore di gioco, abbiamo solo incontristi,
non c’e’ un vero bomber, vedi Eusepi per intenderci.
Vorrei chiedere al sig. Fagiani come pensava di vincere il campionato con un allenatore che ha sempre paura degli avversari. Posso capire il pareggio di ieri contro una squadra forte ed organizzata, ma aver avuto paura di giocarsela con squadre come il cosenza ed il Lamezia e’ travisino. Il benevento come tutte lle squadre che voglion vincere il campionato giocano con 2 punte di ruolo noi invece senza nemmeno una. Con questo allenatore rischiamo grosso anche nei play off perché’ se ha paura adesso figuriamoci in una partita secca.
basta pessimismo x piacere! Oronzo Canà è dietro ‘angolo, rivoluzionerà tutto e con Aristoteles al centro dell’attacco altro che play-loff! Andremo direttamente a vincere il campionato in Burundi!