La teoria, però, è sempre diversa dalla pratica. In realtà, le scelte di Menichini sono sempre ridotte all’osso. La coperta a disposizione del tecnico è troppo corta. L’allenatore ha effettuato le mosse che la panchina a disposizione gli consentiva di fare, inserendo Mendicino al posto di Bovo per permettere ai granata di procedere a trazione anteriore per ribaltare lo svantaggio. Per il resto, l’allenatore ha dovuto ritardare l’ultima sostituzione, avendone già operata una nella prima frazione, in occasione dell’infortunio di Gori. Non va trascurato anche che Salernitana non ha in panchina alternative a centrocampo all’altezza delle prime scelte. Tra Tagliavacche e Grillo, Menichini ha preferito inserire Tuia, al posto di un acciaccato Moro e anche se avesse mandato prima il difensore in campo, magari al posto di Gabionetta, l’ex dell’Empoli comunque avrebbe avuto problemi a proseguire. Al di là di ogni considerazione a posteriori, a due settimane dai tre terribili scontri da affrontare nell’arco di una settimana, con Benevento, Lecce e Matera, il cambio tecnico rappresenterebbe un azzardo. Eventualmente sarebbe stato opportuno correre ai ripari prima.