«Questo scempio – rimarca Sessa – verrebbe ad aggiungersi alle chiusure dei Tribunali e sedi distaccate, sedi Inps, e dell’Agenzia delle Entrate, di commissariati di polizia e perfino degli uffici postali. Non si combatte così la lotta al lavoro nero, al caporalato, alla illegalità sui luoghi di lavoro e all’evasione contributiva e fiscale. Lo Stato, quello efficiente, non può e non deve abbandonare il territorio. Non presidiare il territorio potrà significare l’ulteriore dilagare del fenomeno dell’illegalità diffusa e del non rispetto delle regole. Abbiamo bisogno invece di uno Stato che con la propria presenza e articolazione garantisca i deboli e sia forte con i forti. Il ministro Poletti ascolti i lavoratori e le organizzazioni sindacali. A tal fine rivolgiamo un accorato appello alle istituzione, alle autorità locali, ai deputati e ai sindaci del territorio affinché le DPL non vengano soppresse. Noi ribadiremo il nostro no alla chiusura della DPL di Salerno».
Lavoro, Cgil: “No alla chiusura della direzione provinciale di Salerno”
«È impensabile che per una provincia come quella di Salerno, con oltre 150 Comuni, le ispezioni ed i controlli possano essere “eterodiretti” dall’Agenzia accentrata e ubicata su Napoli». A dirlo il segretario confederale Cgil Salerno, Arturo Sessa, in merito alla decisione sull’agenzia unica ispettiva e alla soppressione delle direzioni provinciali del Lavoro. «La Cgil a tutti i suoi livelli – si legge nella nota – non può che non giudicare positivamente il rinvio di ogni decisione circa i termini e le modalità di come procedere alla realizzazione e alla istituzione dell’Agenzia Unica Ispettiva. Non siamo contrari all’idea di realizzare la razionalizzazione delle risorse ‘ispettivè per meglio combattere in modo organizzato ed efficace tutte le illegalità sui luoghi di lavoro. Bene, quindi, l’unificazione delle varie professionalità ispettive provenienti dalle varie esperienze, ma a condizione che gli Uffici del territorio, quindi le DPL (Direzione Provinciale del Lavoro), non vengano smantellate. Questa ipotesi minerebbe l’obiettivo principale di rendere il sistema delle ispezioni più pregnante ed efficace».
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