“In questi anni – sottolineano il presidente e l’assessore – il ‘modello Campania’ da noi immaginato ed attuato ha retto. Nel recente passato, l’’intesa con il Governo ed i sindacati ci ha consentito di difendere, in un momento difficile per tutti, non soltanto presidi come Fincantieri e Fiat, ma anche interi settori strategici. Dobbiamo continuare con questo metodo per salvaguardare l’occupazione.
“Sul tappeto, fra le altre, la vicenda Ansaldo, per la quale bisogna individuare soluzioni non soltanto per tutelare il futuro dei lavoratori impegnati in Campania, ma ancor di più per conservare a questa Regione il suo ruolo di guida e anima dell’impresa ferroviaria italiana.
“Destano poi preoccupazioni le questioni legate all’Ericsson ed a Telespazio, solo per citare le ultime, in ordine di tempo, che stiamo affrontando. “Abbiamo incontrato i vertici nazionali Ericsson e sottolineato che, senza l’esame e la condivisione di un piano industriale che chiarisca le ragioni di questa operazione e le opportunità, in termini di sviluppo, che ne deriveranno, restano ferme la nostra riserva e le nostre preoccupazioni.
“Abbiamo preso atto della mancanza di volontà di Telespazio, partecipata integrale di Finmeccanica, di conservare la sede di Napoli, che svolge funzioni di ricerca e sviluppo di respiro internazionale. E questo nonostante le soluzioni da noi individuate in termini di sinergia con il Cira, l’Azienda Spaziale Italiana e le Università campane.
“A questo punto, chiediamo al Governo un incontro immediato. Ci sono politiche nazionali ed europee che vanno sollecitate e sostenute. C’è soprattutto da intervenire per raddrizzare il baricentro delle politiche industriali di questo Paese, pubbliche e private, verso il Sud. Bisogna eliminare, come chiediamo da tempo, le barriere che penalizzano le imprese del Sud, a partire dalla tassazione aggiuntiva sull’Irap. “Senza il Sud e senza la Campania non riparte l’Italia”, concludono Caldoro e Nappi.