Lo spazio pubblico si presta a nuove chiavi di lettura, nuove possibilità funzionali, nuovi stimoli interpretativi, che trasformano Salerno in un contenitore di opere d’arte a cielo aperto.
Il contest, bandito dal Comune di Salerno in collaborazione con l’associazione culturale Effetti collaterali, oltre alla sezione “professionisti”, ne prevedeva un’altra riservata ai più giovani: studenti, laureandi, e laureati in architettura, ingegneria, disegno industriale, accademia di Belle Arti, conquistata da Paolo Amato, che con il progetto “Portonovo” si è aggiudicato il primo posto.
«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto con la seconda edizione – dice Gianluca Voci, presidente dell’associazione promotrice, Effetti Collaterali – Ombre d’Artista, infatti, comincia ad essere un punto di riferimento nazionale, un concorso che offre certezze in quanto prevede la realizzazione dell’opera vincitrice. L’ipotesi che sottoporremo ora al vaglio dell’amministrazione comunale – aggiunge – è quella di verificare se oltre all’opera vincitrice, visto il livello generale delle idee messe in campo, anche altre proposte possano essere meritevoli, dopo opportuno approfondimento, di successiva realizzazione».
IL PROGETTO.
Davide di Franco con “Stormo migratorio”
L’installazione che presto sarà realizzata nella piazza Portanova di Salerno si ispira agli stormi di uccelli che ogni anno popolano il cielo di Salerno attirati dal clima estivo. Un’immagine che richiama le attuali “migrazioni” culturali delle persone che sempre di più accorrono in città cercando bellezza, svago e meraviglia, qualità nascoste tra le architetture del centro storico.
«Lo stormo – si legge nella relazione – è un manufatto modulare composto da due cavi di acciaio paralleli tesi ai punti estremi della piazza. Su questo sono inseriti 1200 moduli pretagliati a laser collegati tra loro e l’intero stormo è collegato ai cavi d’acciaio inferiori. Da lontano lo stormo si rivela come un grande oggetto dinamico che fluttua incombente sulla piazza. Da vicino è un negativo della realtà dove gli uccelli sono la luce che si proietta sul pavimento della piazza, ritagliati in una grande ombra collettiva».
La fruizione visiva non è mai la stessa, ma varia da ogni strada d’accesso e da ogni punto della piazza. Il vento e il sole partecipano all’esperienza dinamica della scultura: il vento “anima” in maniera differente ogni singolo modulo, ne viene fuori una sensazione di movimento continuo, proprio come uno stormo in volo.
Lo schema del progetto è stato studiato a partire dalla forma del più caratteristico elemento marino: la conchiglia, al cui interno sono previsti dieci blocchi che alternano sedute costruite con un palo e una rete da pesca che si attracca ai palazzi che delimitano la piazza come una barca attracca al molo. Alle sedute si alternano vasche verdi che ospitano essenze profumate del territorio.