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Primarie Pd, Gennaro Migliore si ritira, restano in quattro

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In fin dei conti, la scelta “migliore” è il ritiro. Il gioco di parole ci sta tutto, perché è quanto si sono detti oggi, in un faccia a faccia a Roma, Matteo Renzi e Gennaro Migliore. L’ex vendoliano, dopo aver collezionato da domenica sera ad oggi una serie di porte in faccia dai notabili del Partito Democratico campano, ha preferito tirare i remi in barca e concordare con il premier una via d’uscita dignitosa. Dunque la corsa alle primarie si farà a quattro: in pole position i Pd Vincenzo De Luca ed Andrea Cozzolino; gli outsider sono il socialista Marco Di Lello e l’Idv Nello Di Nardo.

Ma le acque restano agitate, anche dopo l’estremo, disperato tentativo di delegittimare la consultazione popolare con i venticelli sugli accordi trasversali ed i presunti abbracci colerici che alcuni candidati starebbero facendo con esponenti del centrodestra ed ex cosentiniani in particolare. Ad uscire allo scoperto è stato l’europarlamentare Massimo Paolucci, che ha annunciato le dimissioni da Pd «perché – ha detto- tanti sanno che le primarie saranno un replay peggiore di quelle svolte nel 2011. Tanti sanno che si va incontro a un disastro annunciato.

Tanti sanno che si stanno spendendo montagne di soldi. Tanti sanno che si definiscono accordi con interi settori del centrodestra, con i protagonisti della stagione cosentiniana. Tutti, tanti, sanno ma nessuno interviene». Parole pesanti, forse mirate a far saltare il banco in un altro modo, visto che le correnti anti-primarie non ci sono riuscite raccogliendo le firme per convocare una direzione regionale e stoppare la consultazione. Loro dicevano di avere in mano il 70% del partito democratico campano, ma le firme non sono mai apparse sul documento anti-primarie. E se il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, ricorda che vanno rispettate le regole, c’è chi rimane convinto che il primo marzo si voterà comunque. Ma ciò non esclude eventuali, successivi colpi di scena.
Fonte LIRATV

IL PD DI SALERNO SU MIGLIORE

 

 

LA LETTERA DI MIGLIORE: ECCO PERCHE’ MI RITIRO.  “La mia scelta di scendere in campo, dopo essere stato indicato da un ampio schieramento del Pd come candidato unitario,nasceva dalla profonda fiducia in questo istituto della democrazia. E dalla speranza di poter rappresentare una candidatura di rinnovamento per il governo della regione. Nella situazione attuale, entrambe le condizioni sono venute meno”: Gennaro Migliore spiega, in una lettera aperta, i motivi della rinuncia a partecipare alle primarie campane di domenica prossima.

“Sono convinto che le primarie in futuro dovranno essere regolate per legge, così come auspicato da molti, a partire da Raffaele Cantone. Perciò mi impegno a presentare una proposta in tal senso in Parlamento. Per quanto riguarda quelle di domenica prossima auspico e confido nel massimo di partecipazione e nella totale trasparenza, impedendo ogni interferenza di noti rappresentanti della destra”, aggiunge. “La mia breve campagna mi ha consentito di raccontare un progetto di governo diverso, fatto di proposte concrete, entusiasmo, passione civile. È stato un privilegio poter incrociare tanti giovani cosi pieni di futuro e così determinati a contrastare la crisi, a partire da quelli che militano nel Partito Democratico.

Ci sono tanti modi per sentirsi parte del processo di rinnovamento del Pd. Con Renzi si è posta la questione del ricambio generazionale, della lotta alle rendite di posizione, dello sguardo sulla politica estraneo alle vecchie liturgie. Affrontare il futuro senza farsi consumare dal passato, questa è la sfida. Ed è ancora aperta. Proprio per questi motivi l’impegno preso per la mia terra rimane intatto”, dice ancora Migliore. “Certamente sarà indispensabile che si ritrovi compattezza sul candidato a presidente della Campania per vincere le elezioni, nel Pd e recuperando pienamente la forza della coalizione di centrosinistra. Oggi più che mai dobbiamo lavorare per una Campania liberata: da Caldoro, dal cosentinismo e dal post cosentinismo. Non vi scrivo per farmi da parte, ma per fare meglio la mia parte, oggi e domani”, conclude.

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