La consapevolezza che lo strumento delle primarie si sia corrotto sfiora anche i vertici nazionali del Pd: «Crediamo molto nello strumento delle primarie: sono assolutamente il modo migliore per scegliere la classe dirigente», dice la vicesegretaria nazionale del Pd,Debora Serracchiani, fedelissima di Matteo Renzi. «Ma – aggiunge – siamo consapevoli che dobbiamo mettere mano alle regole per evitare ulteriori fraintendimenti: c’è bisogno di calarle nei territori, perché un conto è pensarle in una stanza a Roma, un conto calarle nelle singole realtà». Sulla stessa lunghezza d’ordine il deputato salernitano Guglielmo Vaccaro: “ Non so chi prevarrà, so però chi ha già perso: il Pd di Renzi ed il Pd delle persone che vogliono un cambiamento. Questo massacro di ogni e qualsiasi aspirazione al cambiamento nella nostra Regione non può trovarmi complice silente”.
Il ritiro polemico di Gennaro Migliore concordato con il premier Renzi è sembrato un modo per salvare il deputato ex Sel dal massacro ed eventualmente proporlo in caso di annullamento del risultato delle primarie perchè falsato. Sullo sfondo anche la vicenda personale del prof. Luigi Nicolais, a cui è toccata più o meno la stessa sorte di Migliore,prima tirato dalla giacchetta come candidato unitario e poi fatto fuori appena avuta la disponibilità. E’ rimasto fuori dal tritacarne per il momento il vice presidente nazionale di ConfImprenditori l’irpino Gerardo Santoli che non ha mai ceduto alle lusinghe con le primarie in corso e che ieri è stato invitato a Roma dai vertici nazionali. Per salvare il salvabile si sta verificando anche la disponibilità di un big nazionale in modo da mettere tutti daccordo, ma big nazionali di origini campane nel Pd proprio non ce ne sono e bisogna accontentarsi degli unici sfidanti rimasti in campo Enzo De Luca o Andrea Cozzolino.