A Padula, che fino a domani sera alle 19 ospita anche la mostra multimediale “Emozioni UNesco”, è stata varata una rete dei Paesi Med, creata con il coordinamento dell’Osservatorio Regionale Campano per la Dieta Mediterranea e con il contributo del Cnr. Il respiro mondiale della Dieta Mediterranea, oltre che certificato dall’Unesco, è infatti stato sancito anche concretamente a Padula dalla presenza dei consoli di Portogallo, Spagna, Crozia, Marocco e Grecia: Paesi coinvolti dall’UNesco nella tutela della Dieta Mediterranea e pronti a portare il loro contributo attraverso le proprie tradizioni alimentari. A Padula anche il console del Kazakistan, Paese che guarda con attenzione agli stili di vita della Dieta Mediterranea.
Ma gli incontri e i dibattiti a Padula, una delle porte del Cilento, individuato dall’Unesco come territorio di riferimento in Italia per la Dieta Mediterranea, hanno fatto emergere anche la necessità di dare una codificazione omogenea allo stile di vita a tavola a cui proprio in Cilento lo scienziato statunitense Ancel Keys dedicò i suoi studi. “Abbiamo affidato all’Uni – spiega il presidente dell’Osservatorio sulla Dieta Mediterranea Vito Amendolara – la codificazione di una prassi precisa e condivisa a cui chi vorrà operare sotto l’egida della Dieta Mediterranea dovrà attenersi”.
E da Padula parte anche l’idea di un progetto per la diffusione tra i bambini dei corretti stili di vita alimentari: “E’ necessario introdurre l’educazione alimentare ogni settimana nelle scuole – ha spiegato Amendolara – prevedendo anche una valutazione finale per stimolare i ragazzi. Potremmo individuare alcune scuole magari sul territorio cilentano per far partire l’applicazione delle buone prassi della Dieta Mediterranea nelle mense scolastiche, creando così un modello, una sorta di scuola aderente alla Dieta Mediterranea che potrebbe essere poi replicato”.
Molto apprezzata anche la mostra “Emozioni UNesco” che ha accolto circa mille visitatori ed è stata prorogata fino a domenica sera, domenica 1 marzo, alle 19. “Con l’evento di Padula – ha spiegato l’assessore regionale al turismo e beni culturali della Regione Campania Pasquale Sommese – abbiamo centrato in pieno l’obiettivo della Misura 1.9 ei fondi europei, sostenendo la ristrutturazione di una parte della Certosa di Padula e organizzando una manifestazione che ha valorizzato il sito Unesco. Un valore aggiunto è stato dato dagli imprenditori del territorio che hanno arricchito la tre giorni portando i prodotti di eccellenza che caratterizzano la Campania nell’avvicinamento a Expo 2015”.
“La tre giorni dedicata alla Dieta Mediterranea – ha detto l’assessore a turismo, cultura e spettacolo del Comune di Padula Tiziana Bove Ferrigno – ha portato un doppio beneficio al territorio. Da un lato ha consentito importanti interventi di conservazione in una delle ali della Certosa, ma ha anche contribuito alla valorizzazione del sito Unesco. Abbiamo avuto centinaia di visitatori da tutta la Campania e da diverse regioni d’Italia che hanno potuto visitare la più grande Certosa d’Italia, la seconda in Europa. Un contributo importante nell’ottica della destagionalizzazione del turismo che è uno dei nostri obiettivi strategici”. E i visitatori hanno anche potuto scoprire i depositi delle derrate dove i frati certosini accoglievano le provviste: una suggestiva area della Certosa che era chiusa da vent’anni e che è stata riaperta ed è diventata subito uno dei cori pulsanti della tre giorni di Padula visto che ha ospitato i 50 punti espositivi per le aziende e i consorzi di produttori del territorio campano. Tra gli stand anche quello del Consorzio di Tutela del Limone Costa D’amalfi Igp: “Lavoriamo per la difesa dei terrazzamenti – spiega il vicepresidente Angelo Amato – dall’erosione, dalle malattie delle piante, dall’abbandono dei terreni agricoli e tuteliamo le tecniche di coltura secolari. Lavoriamo anche sulla formazione dei giovani che da cinque-sei anni stanno tornando all’agricoltura anche grazie allo stimolo dei fondi europei”.
Molto affollati anche i cooking show curati dal Consorzio Gruppo Eventi che, spiega il patron Vincenzo Russolillo: “Sono stati puntati prima di tutto si prodotti per fornire insieme alla presentazione del piatto anche spunti di educazione alimentari con nozioni su cosa portare sulle nostre tavole ogni giorno”. Al cooking show finale di oggi ha partecipato anche il critico gastronomico Luigi Cremona: “E’ fondamentale – spiega – mangiare meglio e con più accortezza ma non si può pensare solo al cibo salutare, bisogna concentrarsi anche sul gusto. I nostri nonni mangiavano in maniea molto diversa da noi ma vivevano anche in maniera profondamente diversa: partiamo quindi dalla base della Dieta Mediterranea, ragioniamoci sopra e attualizziamola con le nuove ricette”.