Grazie alla disponibilità di Salerno Solidale, che gestisce il centro, ad un riattamento della struttura con un nuovo impianto di climatizzazione ed un ammodernamento sia dal punto di vista del confort che tecnologico dell’Auditorium e’ stato possibile organizzare questo programma. Il Centro Sociale, collocato nella zona orientale, con questo progetto ed altre attività alle quali, a partire da oggi la struttura, apparirà piu’ appetibile, contribuirà ad attenuare lo sbilanciamento delle attività culturali che oggi si svolgono solo nella parte “storica” della città di Salerno. Importante per la buona riuscita del progetto e’ anche la favorevole situazione dei parcheggi intorno al Centro. La rassegna prosegue sabato 07 marzo alle ore 21 la compagnia del Giullare con Antonia Avallone, Angelo Cerrato, Danilo Gloriante, Cristiana Mazzacaro, Paolo Molinari, Mimma Virtuoso
—— che presenta “CARNALE ” da Enzo Moscato a Erri de Luca con la regia di Vanni Avallone —-
I biglietti sono in vendita presso il Centro dalle 17 alle 20 di tutti i giorni feriali a 10 euro.
per comunicazioni e accrediti cell 3284946851 cell 3289550061
CARNALE
Un viaggio nelle vibrazioni dell’anima
Carnale nasce dall’osservazione della vera natura umana che e’ una natura carnale.
In ognuno di noi, anche negli inconfessabili, vi e’ una forte componente di visceralita’, un’inquietudine ferina che fa vibrare le corde orgasmiche della passione. L’accentuazione della carnalita e’ estremamente diversa tra uomini e donne, raggiungendo il massimo in queste ultime da sempre piu’ capaci di carnalita’ per effetto della propria vocazione genetica alla procreazione .Ma, in un mondo in cui i generi sono sempre piu’ indistinti, tutto cio’ diviene sempre meno manicheo e sempre piu’ universale.
E’ carnale uno sguardo, puo’ esserlo un leggero ed impercettibile sfiorare l’altrui mano, un sorriso puo’ dare carnalita’ a chi lo riceve, con quel fremito che parte dal cervello e inebria un attimo di vita. Un’intera letteratura poetica e drammaturgica ci parla di carnalita’, ma la sottende, non la porta a galla, la rende implicita, mentre andrebbe esplicitata , sottolineata, acuita. Cio’ ci ha fatto perdere , dal punto di vista passionale, quel nostro essere belve primordiali di passione, iene strazianti, unghie spezzate in una carne che freme nell’ inutilita’ di un quotidiano in fuga da noi e dagli altri .Terreno fertile di tale ricerca e’ stata la felice scrittura di autori campani, da Palumbo a Moscato passando per Ruccello, da Eduardo a Di Giacomo.
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