In una intervista al Velino il costituzionalista, ex Senatore Ds Massimo Villone, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” sull’argomento afferma: “Come si fa a prevedere quello che può decidere un Tribunale? Dipende dal Giudice, dalla legge. E’ chiaro che De Luca potrà ricorrere al Tar se una volta eletto dovesse essere sospeso per effetto della Severino, ma non c’è nulla di scontato, anche perché dopo il Tar c’è il Consiglio di Stato: dichiarazioni inopportune per una candidatura inopportuna”.
Lo dice intervistato dal VELINO Massimo Villone, costituzionalista, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e per quattro legislature Senatore della Repubblica con i Ds. “Rispetto alle assicurazioni del candidato alle regionali Vincenzo De Luca, ci sono una serie di variabili e incognite che si possono risolvere in un senso o nell’altro.
In parole povere, un ricorso alla Giustizia amministrativa non è sinonimo di vittoria delle proprie ragioni” afferma Villone. Interpellato poi sull’opportunità di intervenire per modificare la Legge Severino il professore spiega: “Il Governo evidentemente non si vuole prendere questa patata bollente perché potrebbe avere problemi di maggioranza e cosi, attraverso il Ministro Boschi, dice di demandare la valutazione al Parlamento: curioso atteggiamento visto che su molti aspetti decide direttamente l’esecutivo”.
Su De Luca Villone dice: “Sono contrario alla sua candidatura per com’è stata prospettata, c’è un problema di opportunità che non farà bene al Pd. Tar o non Tar, l’opinione diffusa, che io ascolto tra la gente, è che candidando l’ex sindaco di Salerno, si sia fatto un favore al centrodestra perchè – conclude Massimo Villone – su De Luca pesa un dubbio: potrà Governare? E il dubbio fa perdere voti, al di là del fatto che la sua è una candidatura debole”.