“Nel metodo, – proseguono Cgil, Cisl e Uil – come è emerso con chiarezza in occasione degli Stati Generali sulla Portualità, le consultazioni delle parti sociali sono state solo di facciata, senza alcun interesse da parte del Ministro Lupi ad ascoltare chi rappresenta in questo settore, sia nel pubblico che nel privato, migliaia di lavoratori. Eppure, in questi ultimi anni, – secondo i tre sindacati – i porti italiani hanno sostanzialmente retto bene all’impatto di una crisi finanziaria senza precedenti, nonostante le tante disattenzioni dei governi che si sono succeduti”.
“La Campania, – evidenziano i tre segretari generali confederali – che è dotata di ben sei porti di cui tre di caratura nazionale ed internazionale, potrebbe e dovrebbe godere di grandi benefici per una gestione ottimale del sistema della portualità, ma il Ministro Lupi negli ultimi 24 mesi ha dato dimostrazione di un totale disinteresse nei confronti di questa parte del territorio lasciando il Porto di Napoli nelle mani di commissari straordinari e privandolo nei fatti di un presidente, ovvero di una guida autorevole con un incarico pluriennale in grado di superare criticità che appaiono giorno dopo giorno sempre più gravi ed insormontabili. I continui definanziamenti degli ultimi mesi, la mancanza di nuove previsioni di investimento e la perdita dei finanziamenti Europei sono la prova tangibile di una degenerazione che sembra figlia di una perversa strategia a danno della Campania”.
Le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil della Campania, infine, “sollecitano il Ministro Lupi a definire una concreta azione di rilancio per garantire una guida stabile e un futuro dignitoso al Porto di Napoli e ai suoi lavoratori”.
Fonte ANSA
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