Il dott. Arcuri nel suo intervento agli allievi della XXVI edizione del MDI – Master in Direzione d’Impresa si è soffermato sulle cause della crisi economica italiana, in particolare del Mezzogiorno, dove il ritardo di sviluppo è ormai costante e non si riduce nonostante le numerose politiche di intervento straordinario. Tali politiche non si sono aggiunte a quelle ordinarie ma le hanno sostituite e spesso sono fallite perché si è preteso di calare sulle diverse realtà territoriali modelli di sviluppo “pensati in una stanza” senza tener conto delle diverse condizioni di base. Altra barriera allo sviluppo è da individuare nella stratificazione magmatica dell’apparato burocratico che si traduce in un aumento notevole del tempo necessario per la costituzione e l’avvio di nuove imprese e quindi in un deterrente per la movimentazione e l’allocazione di capitali anche di investitori stranieri.
La spinta per uscire dalla crisi, a parere del dott. Arcuri, dovrebbe venire da un virtuoso utilizzo dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020: concentrati in pochi obiettivi strategici; volti a valorizzare le risorse territoriali senza però restare impigliati negli ingranaggi delle pubbliche amministrazioni locali. Riprova di ciò è il successo della misura SMART&START, attuata da Invitalia per finanziare lo start up di imprese del Sud Italia, che funziona attraverso un’application-form digitale che garantisce una notevole riduzione del tempo necessario per la presentazione del progetto e un’imparzialità nella valutazione. L’intervento del dott. Arcuri ha spinto gli allievi a porgli una serie di domande le cui risposte hanno generato un interessante dibattito.
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