“Se questo dato di fatto – si legge nella nota – poteva essere non diremo accettato, ma capito, perché vi era il grave deficit dovuto a precedenti dissennate politiche, a pareggio di bilancio raggiunto non è ulteriormente tollerabile.
Il veto posto dal Ministero dell’Economia è iniquo se si pensa alle centinaia di milioni spesi per straordinari ed ALPI. Di fronte alla considerazione che con le stesse risorse si potrebbero assumere diverse migliaia di persone, che colmerebbe gran parte dei vuoti da Lei indicati in oltre diecimila unità, la risposta del Ministero è che poi si dovrebbero versare anche i contributi, e l’INPS si troverebbe in difficoltà.
Data l’inutilità delle proteste e delle sollecitazioni rivolte al Ministero dell’Economia, riteniamo – sottolineano i presidenti degli ordini medici campani – che la Giunta Regionale della Campania debba prendere l’iniziativa di fare ricorso alla Corte Costituzionale, per la lesione di diritti fondamentali, come è quello della salute.
Come già più volte accaduto, le sollecitazioni e le proteste non sono sufficienti a determinare un diverso orientamento da parte del Governo. Nessun vincolo può limitare l’azione diretta a tutelare i diritti del cittadino. Vi sono esempi in Italia (Regione Lombardia) o all’Estero (Germania alla corte di Karlsruhe) che possono costituire precedenti. La invitiamo – concludono, rivolgendosi al Governatore Caldoro – a prendere in seria considerazione questa eventualità”.