day. Ancora nulla di definito, ma l’ipotesi allo studio del Viminale sarebbe proprio quella di accorpare nell’ultima domenica di maggio il voto per sette regioni e oltre mille comuni. Ad indicare la data del 10 maggio era stato Matteo Renzi nel corso di una riunione del Partito democratico. Ma il presidente del consiglio e segretario del pd aveva aggiunto che si trattava di una indicazione di massima, suscettibile di modifiche. Prende così corpo ora l’ipotesi di un ulteriore slittamento.
L’ipotesi che circola in queste ore in Transatlantico prevede l’indizione delle elezioni amministrative all’ultimo giorno di maggio ed avrebbe l”assenso anche delle forze politiche che non sostengono il governo. Nel centrosinistra, infatti, le primarie hanno definito ovunque il quadro delle candidature. Mentre nello schieramento avverso è ancora in corso una discussione sulle alleanze, anche se l’assenso del centrodestra al probabile slittamento non e’ determinante. In alcune regioni, come in Campania, saranno i consigli regionali uscenti, a maggioranza di centrodestra, a dover scrivere e approvare la norma-ponte che consente ai consigli di rimanere in carica per i giorni successivi alla loro scadenza naturale.