‘‘Lo sblocco del turnover lo attendevamo da anni. Perché ora? E come lo spieghiamo a chi finora ha subito disservizi per carenza di personale? Oltretutto, a causa del mancato turnover e della grave e cronica carenza di personale, abbiamo pagato montagne di straordinario normale e di straordinario in auto-convenzione, con enorme stress degli operatori sanitari soprattutto nei pronto-soccorsi. È addirittura ridicola la motivazione che viene fornita: e cioè, aver ridotto il costo del personale di 350 milioni ‘rispetto al tetto previsto dalla normativa vigente’. E perché non si è rispettata la ‘normativa vigente’ evitando disservizi pesanti e danno all’utenza?”, dice ancora De Luca.
”A parte la propaganda elettorale, la realtà della sanità campana è questa: ultimi in Italia per i LEA (livelli essenziali di assistenza); i ticket più alti del Paese; spesa per migrazione sanitaria passiva: 300 milioni l’anno; a settembre, ogni anno, interruzione delle prestazioni di laboratorio; tempi per le convenzioni biblici; liste di attesa a volte di 10 mesi; pronto soccorsi come campi di battaglia, con pazienti accampati nei corridoi; informatizzazione zero; servizi sociali ai disabili zero; piani ospedalieri e sanitari, con relativa programmazione, zero; impossibilità di fare trapianti di midollo; parti cesarei al 60%… E si potrebbe continuare a lungo. La realtà è questa, al di là delle fantasie del Presidente della Regione”, dice ancora De Luca.
”Come se non bastasse con la propaganda, arriviamo oggi – venerdì 13 marzo – ad un evento degno del miglior Achille Lauro. In pompa magna, viene ‘inaugurata’ – conclude – la portineria dell’Ospedale del Mare, con annesso poliambulatorio. Ma l’ospedale rimane chiuso. Siamo al cabaret. Toccherà a noi, evidentemente, aprire l’ospedale vero”.