Bocchetti 5: tiene la posizione difensiva ma spinge poco in avanti ed il reparto avanzato ne risente. Da lui serve qualcosa in più.
Lanzaro 5,5: il “the wall” granata gioca una partita perfetta fino al 93°, poi si addormenta insieme con i compagni di reparto sull’ultima incursione ospite che costa carissimo alla Salernitana. Diop che da dietro lo supera ed incorna per il gol che gela l’Arechi.
Tuia 6: guida la retroguardia e si fa apprezzare per le sue giocate d’anticipo. Nella ripresa viene spostato sull’out destro dopo l’infortunio di Colombo.
Colombo 5,5: non bissa la bella prestazione offerta a Lecce, spesso in ritardo negli inserimenti non da sfogo alla manovra granata. Nel secondo tempo deve lasciare il campo per un botta al piede. (16’ ST. Trevisan 5,5: svolge il compitino assegnatogli dall’allenatore ma accusa l’insicurezza del reparto).
Favasuli 5,5: soffre la posizione da esterno di centrocampo scelta per lui da Menichini, in più non trova il supporto di Bocchetti. Nel secondo tempo ritorna a fare l’interno ma la musica non cambia. (33’ ST. Franco S.V.)
Pestrin 5,5: gioca praticamente da fermo ma non è nella solita giornata di grazia. Sbaglia molti appoggi che confermano la giornata sottotono del capitano.
Moro 6,5: è sicuramente il migliore dei granata. Interrompe le trame del Matera non sprecando mai un pallone. Sempre lucido e reattivo prova spesso, senza fortuna, la conclusione da fuori.
Negro 5,5: si da un gran da fare sull’esterno ma gli manca lo spunto per saltare l’uomo. Ci prova nel finale con una conclusione da fuori ma non ha fortuna.
Calil 5,5: non era al meglio della condizione e non si capisce perché Menichini l’abbia schierato fin dall’inizio. Risente dell’infortunio muscolare accusato in settimana e ad inizio ripresa viene sostituito. (1’ st. Mendicino 5,5: partita anonima, non punge e non incide. Sembra aver perso la strada del gol inoltre non punge nemmeno da lontano…)
Nalini 6: nel primo tempo è l’unica spina nel fianco della difesa lucana. Conquista numerose punizioni e sforna cross a ripetizione nell’area di rigore avversaria. Crolla nella ripresa insieme con i compagni e spesso e richiamato a ripiegare in difesa.