Sono otto gli indagati e tra questi ci sono Mario Del Mese e Piero De Luca figlio dell’ex sindaco di Salerno. Per i magistrati tutti gli indagati avrebbero distratto fondi dalla Ifil per spese personali o regali. Il figlio di De Luca è indagato per alcuni viaggi in Lussemburgo, fatti con la moglie e pagati proprio da questa società: circa 23mila euro in due anni.
La decisione della Corte d’Appello, adesso, potrebbe portare in sede penale ad aggravare la posizione degli indagati rischiando di trasformare i capi di accusa da appropriazione indebita a bancarotta fraudolenta.
Fonte CorrieredelMezzogiorno.it