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La Salernitana ha bisogno del vero Pestrin, quello del girone d’andata

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Mancano otto finali da affrontare, tutte d’un fiato, due mesi per stabilire chi tra Benevento e Salernitana chiuderà il campionato al primo posto e dunque si aggiudicherà la promozione diretta in Serie B. Si dice che quando è il momento dei duri, i duri iniziano a giocare e allora la Salernitana ha bisogno del vero Pestrin. Contro il Matera, il mastino romano non ha giocato una gran partita. In realtà, nel girone di ritorno a causa di qualche acciacco tornato a farsi sentire tra la fine del vecchio anno e l’inizio del 2015 (quando ha saltato tre partite in fila), l’ex del Cesena non ha reso secondo i suoi standard stagionali, mentre nel girone d’andata è stato indubbiamente uno dei migliori, in termini di continuità di rendimento.

A due o a tre, in mediana Pestrin con la sua grinta, con la sua capacità di alzare il livello del pressing fin nella metà campo avversaria, ma anche per il modo in cui fa ripartire l’azione può essere determinante. E’ chiaro, però, che deve essere in buone condizioni fisiche per attuare il suo gioco. Pestrin, che fin qui ha raccolto 24 gettoni di presenza, è costretto a convivere anche col rischio diffida (essendo arrivato al dodicesimo cartellino giallo), ma questo non gli impedisce di affrontare ogni gara come se fosse quella più importante. E allora è lecito attendersi che nel rush finale il mastino romano torni a lottare col coltello tra i denti per regalare alla Salernitana la Serie B, l’obiettivo per il quale ha deciso di rimanere in granata nonostante le offerte che aveva ricevuto in estate. Pestrin, che è riuscito a far ricredere i tifosi sul suo conto, dopo la prima esperienza in granata non particolarmente entusiasmante, vuole mettere la sua firma sul salto di categoria e restituire la serie cadetta alla piazza granata.

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