Per la Sen. Angelica Saggese (Pd), “gli arresti effettuati a Eboli, in provincia di Salerno, destano molta preoccupazione e gettano un’ombra sulle primarie regionali in Campania”. “Sembra infatti – scrive Saggese – che un ex dipendente comunale abbia fornito falsi certificati di residenza alle donne rumene in cambio di voti alle primarie. Se questa ricostruzione fosse vera – aggiunge Saggese – saremmo davanti a una gravissima lesione del principio di democrazia. Avevo già sollevato, più volte, la richiesta di una regolamentazione per legge delle primarie, proprio per evitare questi gravi rischi. Alla luce di questo ultimo e gravissimo episodio che ha portato all’arresto” di otto persone “penso – afferma Saggese – sia finalmente arrivato il momento di aprire una riflessione. Nel frattempo mi auguro che le forze dell’ordine e la magistratura facciano piena luce sull’accaduto, accertando se effettivamente il voto delle primarie sia stato falsato”.
L’avvocato Giovanni Santimone legale del funzionario del Comune di Eboli coinvolto nell’inchiesta, ha detto che il suo assistito “è totalmente estraneo ai fatti che stiamo leggendo su alcuni organi di stampa in queste ore” e, facendo riferimento all’ipotesi che il rilascio dei certificati fosse subordinato al voto nelle primarie del Pd, ha affermato che Mazzini “non ha mai chiesto voti elettorali in cambio di falsi certificati”.
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