Questo piano di investimenti è finanziato con 60 milioni di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) ed è finalizzato a migliorare la raccolta differenziata e l’impiantistica di trattamento dei rifiuti attuando concretamente la L.R. 5/2014 che ha previsto una tutela generica per questi lavoratori. Ma la competenza ad intervenire non è della Regione Campania: i lavoratori dei Consorzi Unici di Bacino, sono stati dichiarati, come loro stessi avevano chiesto, lavoratori di comparto pubblico. Ciò significa che, in base alla normativa vigente, sono iscritti per 24 mesi nelle liste di disponibilità e dovrebbero percepire l’80 per cento dello stipendio dai rispettivi datori di lavoro, che sono i Consorzi di Bacino, composti dai Comuni“.
Così l’Assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, che aggiunge: “Sebbene la Regione Campania non abbia alcuna competenza sulla gestione del ciclo dei rifiuti e nessun ruolo circa l’occupazione dei lavoratori dei Consorzi di Bacino, numerosi sono stati gli incontri con i rappresentanti sindacali dei lavoratori per definire il programma di investimenti ascoltando le loro richieste e dando vita ad un confronto costruttivo. L’ultimo di questi incontri è avvenuto giovedì 19 marzo e abbiamo presentato il progetto che la Regione si è fatta carico di predisporre e di condividere con il Governo, affidando ad Italia Lavoro il compito di attuarlo insieme alle strutture regionali“.
“Il Piano prevede anche un percorso di impiego immediato attraverso un tirocinio per i lavoratori che decideranno volontariamente di aderirvi. In altri termini – prosegue Giovanni Romano – i soggetti beneficiari dei finanziamenti avranno la possibilità di avvalersi delle prestazioni dei lavoratori fin dal momento in cui i progetti da loro presentati saranno giudicati finanziabili ed i lavoratori percepiranno una indennità per tredici mesi al termine dei quali saranno assunti dai soggetti pubblici e/o privati che gestiscono il ciclo dei rifiuti per conto dei Comuni. A garanzia dell’occupazione definitiva ci saranno le polizze fidejussorie prestate dai beneficiari ed è prevista la sanzione del definanziamento in caso di inadempienza“.
“L’utilizzo delle risorse finanziarie del FSC che serviranno all’attuazione del programma di investimenti non consente di retrocedere ai lavoratori somme sotto forma di accompagnamento a reddito o di ammortizzatori sociali. Possono essere impiegate solo per investimenti. Ma attraverso un impegnativo lavoro con il Governo siamo riusciti ad individuare la formula che, rispettosa della vigente normativa, consente di conseguire entrambi gli obiettivi: investimenti ed occupazione. Se invece si continua a chiedere l’assunzione diretta da parte dei Comuni o un mero sostegno a reddito come avvenuto in passato, occorre chiarire che la Regione non può in alcun modo imporre alcunché alle amministrazioni cittadine, non essendo questa eventualità prevista dalle norme vigenti“, conclude Romano.
Commenta