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CGIL: riaprire al più presto il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano

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In questi giorni la stampa ha dato opportunamente risalto alla petizione, consegnata da una delegazione della sezione locale del PD al Ministro dei Beni Culturali onorevole Dario Franceschini, in cui si sollecita l’immediata riapertura del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano e la sua riconsegna alla pubblica fruizione. Un atto impegnativo, da condividere a pieno nei suoi contenuti, se solo si considera che il Museo, dedicato agli “Etruschi di Frontiera”, raccoglie migliaia di reperti di una civiltà antica e misteriosa su cui ancora oggi, in più parti del mondo, continuano indagini e ricerche di studiosi.

Negli ultimi 50 anni nella necropoli di Pontecagnano, ai confini della città capoluogo, sono venute alla luce oltre 9000 sepolture, molte risalenti all’VIII ed al VII Secolo A.C. Tracce che, insieme a quelle rinvenute nell’Acropoli etrusco-sannitica di Fratte a Salerno- ed in parte esposte nel Museo Archeologico Provinciale- ripercorrono la storia originaria dell’insediamento di vestigia umane nel nostro territorio, dal periodo Eneolitico all’età romana. Un sito archeologico, di rilievo nazionale e di inestimabile valore, atto a ricomporre il filo della storia ed il percorso di popoli diversi che, nello scorrere dei secoli, hanno inciso ed operato nel nostro territorio, concorrendo a plasmarne e definirne l’originale e peculiare identità.

Un patrimonio antichissimo, e di inestimabile valore, storico e culturale, che consente di ripercorrere la genesi della città, del suo sviluppo urbano, delle sue tradizioni, culturali, produttive e religiose, e che appare delittuoso trascurare. La spesa di piena riattivazione del sito, non essendo oltremodo onerosa, può essere immediatamente assicurata grazie ad un atto immediato, d’impegno politico coerente. E’ scelta di responsabilità, per i cittadini ed in specie per le nuove generazioni, il cui futuro dovrà procedere non recidendo, ed anzi salvaguardando, il tratto di congiunzione con la memoria e la storia che ci hanno preceduto.

La FP Cgil di Salerno, in relazione a queste considerazioni elementari, si sente di condividere e di far propria la presa di posizione ufficialmente assunta, e l’atto politico che ne è derivato, anche  in relazione a considerazioni supplementari ed ulteriori, d’impianto generale. Va ricostruita, tutelata al meglio, promossa e valorizzata, ben oltre quanto fino ad oggi è stato fatto, l’insieme della filiera del grande patrimonio archeologico, architettonico, storico, ambientale e  paesaggistico del territorio salernitano e campano, da considerare in modo nuovo, quale possibile, nuovo ed importante volano potenziale di un diverso, più equilibrato ed avanzato sviluppo della realtà territoriale. Un comparto che dovrà risultare centrale e decisivo, un segno peculiare e distintivo del nostro paese in Europa e nel Mondo, che dovrà intercettare nuovi investimenti, interessi ed attenzioni.

Un banco di prova- prioritario- per la politica, la sua classe dirigente e per le sue funzioni! In tale contesto, il sito di Pontecagnano, il cui tetto è stato danneggiato da un forte temporale l’11 ottobre del 2013 e che da allora purtroppo continua ad essere chiuso ed inattivo, deve riprendere a svolgere, al più presto ed a pieno, la propria, importante, specifica funzione!!! La FP Cgil di Salerno auspica pertanto di poter al più presto registrare una repentina ed efficace svolta nell’azione delle Istituzioni atto a realizzare, finalmente, la rimozione delle difficoltà intercorse. E’ atto importante, di cultura e di civiltà, da realizzare senza ulteriori dilazioni !!!

La FP Cgil di Salerno

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