IL MAROCCO. Il Marocco, con una popolazione di circa 33 milioni di abitanti, un potere di acquisto in aumento negli ultimi 30 anni ed un forte dinamismo economico è certamente uno dei Paesi del Mediterraneo ai quali gli operatori economici italiani possono guardare con maggiore attenzione. Ha da tempo dimostrato di voler rafforzare la sua percezione all’estero come luogo sicuro di destinazione, sia per attività commerciali che di collaborazione produttiva. I notevoli sforzi compiuti in tal senso hanno prodotto una crescita economica stabile, una diversificazione dell’economia e un miglioramento del complessivo sistema economico-finanziario, ormai riconosciuto positivamente su scala internazionale.
Il ritmo di crescita dell’economia marocchina è piuttosto ancorato alla situazione economica dell’Unione Europea, suo principale partner economico. Pertanto, una graduale ripresa dell’economia in area UE potrà senz’altro esercitare un’azione determinante nei rapporti economici. Nel 2014 il PIL del Marocco ha registrato un aumento considerevole del 2,4% rispetto a quello dell’anno precedente (4,4%), trainato principalmente dal buon andamento del settore agricolo (+15%), piuttosto che dalle attività secondarie (industria, manifattura ed artigianato) e terziarie (servizi).
Per le imprese italiane le opportunità per un partenariato commerciale e/o produttivo si trovano principalmente, ma non solo, nei settori agricolo, pesca e silvicoltura, in quello delle costruzioni e dei prodotti della metallurgia, informatica, elettronica ed ottica, elettromedicale, e del commercio all’ingrosso ed al dettagli. Notevole impulso è dato dal Governo, anche con incentivi, nei settori dell’aeronautica, dell’automotive, della chimica e parachimica, dell’estrazione di minerali e di idrocarburi (per questi ultimi sia onshore che offshore) e nelle energie rinnovabili.
LA ROMANIA. In posizione strategica nell’Unione Europea, tra i Balcani Occidentali e la Federazione Russa, la Romania, con più di 21 milioni di abitanti, rappresenta uno dei principali mercati dell’Europa centro-orientale ed un’importante porta d’ingresso per il mercato unico europeo (circa 500 milioni consumatori). Il Paese vanta importanti risorse: agricole, minerarie, idriche ed è notevole il potenziale energetico grazie anche alla presenza e alle recenti scoperte di gas e petrolio. Possiede una forza lavoro qualificata (buona conoscenza delle lingue straniere e delle tecnologie/attrezzature informatiche) con costi di manodopera relativamente contenuti.
Nel terzo trimestre del 2014 il PIL è cresciuto dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. La Romania presenta, in particolare, un tasso di disoccupazione tra i più bassi del continente, attorno al 7% (6,5% nel terzo trimestre del 2014), un’inflazione sotto controllo, con debito pubblico e rapporto deficit-debito relativamente contenuti. L’Italia è da oltre 10 anni il principale Paese investitore in Romania per numero di aziende registrate. Moltissimi sono i settori strategici (agroindustriale, trasporti, industria ed energia) che nei prossimi anni potrebbero rappresentare il volano per un ulteriore consolidamento della nostra presenza imprenditoriale, grazie alle opportunità dischiuse dai fondi europei, dai programmi di privatizzazioni, dalle prospettive di ammodernamento della rete infrastrutturale e dei trasporti, dal buon tessuto industriale esistente e dalla grande disponibilità di risorse agricole e minerarie.
Nel 2013, l’economia è cresciuta del 3,5. Tra i principali settori produttivi troviamo: industria (+1,4%), agricoltura, silvicoltura e pesca (+1%), servizi (+0,4%). L’Italia è al secondo posto sia come paese cliente della Romania (12,3%) che in qualità di fornitore del Paese (11,8%). Tra i principali prodotti sia esportati che importati dalla Romania troviamo prodotti tessili e articoli di abbigliamento.
La partecipazione agli incontri è gratuita, previa registrazione da effettuarsi compilando il modulo disponibile sul sito web www.intertrade.camcom.it.