Da qui il rischio di insonnia. Tra i consigli degli esperti sicuramente quello di mantenere possibilmente invariata l’ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarità del ciclo sonno-veglia. Dall’Università “La Sapienza” di Roma fanno sapere che mettere le lancette un’ora avanti causerà disagi emotivi e psicofisici che colpiranno il 15% degli italiani, ovvero più si 9 milioni di persone. Affaticamento, instabilità, emicrania oltre all’insonnia sono tra i principali sintomi. Neanche i bambini saranno risparmiati.
Viceversa secondo uno studio pubblicato sul British Medical Jurnal il cambio di orario darà a tante persone maggiore energia infondendo una carica notevole di buon umore. Tra i vantaggi c’è sicuramente quello del risparmio energetico: si ridurranno i consumi per una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200mila famiglie.
LE ORIGINI. Bisogna risalire al Settecento quando il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin che individuò nell’adozione per convenzione di un orario diverso che “inseguisse” il sole e quindi la luce, un modo per ottenere risparmi energetici. In Italia l’ora legale scattò per la prima volta nel 1916.L’adozione definitiva dell’ora legale nel nostro Paese, dopo alcune sospensioni, risale al 1966 in concomitanza con la crisi energetica.
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