“Sol che la scelta avviene solo dopo lo spirare dei termini di impugnazione, e dopo che alla presenza di ben 15 consiglieri e dell’assessore il 3 marzo scorso la Commissione Bilancio all’unanimità aveva individuato notevoli e molteplici criticità e stabilito la necessità di un consiglio comunale, invitando l’assessore “a recepire le istanze e preparare una proposta di delibera con l’urgenza del caso”, perché in scadenza i termini. Dunque, invece di tutelare la gente si è impedito di ricorrere in Commissione Tributaria, e le altre criticità denunciate neppure sono state affrontate, come il cumulo delle sanzioni, una sorta di anatocismo tutto soget, e l’impossibilità alla dilazione per chi ha basso reddito, così legittimando l’assurda inversione dell’onere della prova e dell’azione a carico del cittadino, scegliendo la logica di chi è pagato, per legge, per far soldi, e più ne fa più ne guadagna.
Dunque, si è impedito il consiglio comunale, che invece provvederò a richiedere già giovedì mattina in conferenza dei capigruppo con i colleghi che lo vorranno, perché di fronte alla città ognuno si prenda le proprie responsabilità. Noi, a differenza di Buonaiuto e compagni- conclude Cammarota – stiamo dalla parte della gente e non del potere, e quindi continueremo con l’associazione La Nostra Libertà in via Lucio Petrone 69 a offrire assistenza legale gratuita e a raccogliere le firme per la petizione popolare, che ha già raggiunto in una settimana quasi mille sottoscrizioni.