La salma della povera 54enne è stata accolta nel Duomo da un picchetto della polizia di Stato e la messa è stata celebrata dal salesiano don Sabino Palombieri, che più volte si è commosso durante la funzione avendo conosciuto Anna Maria 35 anni fa, quando insieme fondarono il movimento dei Testimoni del Cristo Risorto.
“La chiamavamo la poliziotta buona, perché anche quando doveva arrestare qualcuno sapeva guardare sempre alla dignità della persona. Il suo operato – ha detto don Sabino – è sempre stato un inno alla vita, fino alla fine. Ha sofferto e nella settimana santa si è consegnata al padre”. Il sacerdote ha anche accennato alle cause di un incredibile decesso , “un’operazione routinaria- ha detto- che si è trasformata in occasione di morte”, ribadendo che “tutte le strade, anche quella dell’errore umano, portano al Padre che l’ha voluta con lui nel giorno della resurrezione”.
Il ricordo della collega, madre di cinque figli e conosciutissima nel centro storico è stato affidato al sostituto commissario Pietro Senatore che nel novembre di 30 anni fa l’accolse a far parte della famiglia della Polizia di Stato. Sono intervenuti anche un rappresentante del movimento dei Testimoni del Cristo risorto e un’amica. Il ricordo della mamma è stato affidato ad uno dei cinque figli, mentre quello della moglie ad un medico amico di famiglia, che ha letto una toccante lettera del marito Marco.
Fonte La Città di Salerno
Perché la povera signora è stata operata? Ha subito l’asportazione totale della ghiandola? O parziale? Una neoplasia? O una grave disfunzione tiroidea? La signora era obesa? Escluderei un errore chirurgico, considerato l’elevato livello del reparto e la fama di professori quali Docimo e Santini. E allora? I sintomi post-operatori farebbero pensare ad un edema polmonare o ad una polmonite ab ingestis. In questo secondo caso ci troveremmo di fronte ad una non infrequente e grave complicanza di natura iatrogena. Condoglianze vivissime.