All’indomani dell’insediamento del nuovo direttivo di Arcigay Salerno, nel settembre del 2012, tutti i Comuni della provincia (compreso il capoluogo) furono invitati a regolamentare la famiglia anagrafica presso gli enti locali, indicando come opzione preferibile il recepimento o l’introduzione- da parte degli stessi Comuni- dell’attestato di famiglia anagrafica basato su vincoli affettivi, in linea con quanto sancito da un decreto del presidente della Repubblica del 1989 (e po anche con lo Statuto della Regione Campania). In alternativa, si sarebbe potuto procedere con l’istituzione dei Registri delle Unioni Civili, ma nessun cenno di risposta o di interesse è mai arrivato da tutto il salernitano, se si fa eccezione per una serie di incontri con l’amministrazione del Comune di Salerno.
Il circolo Arcigay “Marcella Di Folco” parla senza mezzi termini di «desolante realtà» e di «isolamento civile» ed incivile al tempo stesso. Sperando che sia «una legge nazionale- scrive ancora il presidente Voza- a sferzare il pavido immobilismo degli amministratori locali salernitani».
Fonte LIRATV
Sarebbe finalmente un giusto riconoscimento dei diritti di persone con diritti come tutte.
Ricordo anche i radicali salernitani impegnati ma poi, come al solito confondono battaglie civili per arrivismo politico.
Stop al ddl Cirinnà. Non deve passare questo abominio.