Come spiegato ieri al Liratg dal presidente del circolo Pasquale Longo. «L’oasi dunale rappresenta un presidio di legalità all’interno di un contesto territoriale fortemente degradato da abusi e da bruttezza ed è nata per contribuire alla ricomposizione del rapporto tra la città antica e il mare».
Da nove mesi Legambiente e Comune di Capaccio si stavano confrontando per giungere alla stesura di un protocollo d’intesa che avrebbe dovuto sancire la volontà comune di consolidare l’esperienza dell’Oasi dunale. Nove mesi vanificati perché nei giorni scorsi l’amministrazione guidata da Italo Voza ha scritto al circolo di Legambiente spiegando che «il comune ha un obbligo di valorizzazione a fini strettamente economici».
L’amministrazione comunale chiede a Legambiente di spostare il progetto in un’area compresa tra il molo Sirena ed il Fiume Sele. Per Legambiente la scelta di realizzare un camper park o un camping nell’oasi dunale «significherebbe ignorare la legge 220 del 1957 e mortificare ancora una volta la figura di Umberto Zanotti Bianco che con lungimiranza aveva previsto un anello verde intorno alle mura della città antica di Paestum».
Fonte LIRATV.COM