Nel mirino questa volta ci sono i richiedenti asilo: quelli che fuggono da guerre, dittature sanguinose, fame e miseria, quelli che abbiamo visto sbarcare al porto di Salerno quest’estate per intenderci.
Ci verrebbe da augurare a Salvini, e ai suoi seguaci, di ritrovarsi nella stessa situazione di questi disperati per saggiare il loro comportamento, ma non lo faremo.
Diremo soltanto che noi, e con noi la maggior parte del Paese, continueremo ad impegnarci per consentire un’accoglienza dignitosa, lasciando da parte speculazioni politiche e l’incitamento all’odio e alla guerra di coloro che su sofferenze e perdite di vite umane costruiscono le loro fortune elettorali.