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Expo: De Luca, emblema nullismo Giunta Caldoro. Più di quattro anni di letargo

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”La vicenda Expo è l’emblema del ‘nullismo’ della Regione Campania. E pensare che Caldoro ha speso 4,5 milioni di fondi europei per finanziare le squadre di calcio”. Così il candidato alla presidenza della Regione Campania Vincenzo De Lucadurante l’iniziativa ”Terra Buona e di Eccellenze” organizzata a Caserta dal partito democratico. All’evento doveva partecipare anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che però ha dato forfait inviando un video-messaggio su skype. De Luca ha attaccato duramente la giunta Caldoro parlando di ”politici che per 4 anni e mezzo sono stati in letargo per poi svegliarsi negli ultimi mesi prima della campagna elettorale. Se fossi stato io governatore avrei allestito all’Expo lo stand più grande”.

 

L’ex sindaco di Salerno ha poi spiegato di voler fare della Campania ”la più grande piattaforma logistica d’Europa nel settore agroalimentare”; ”ma per convincere investitori stranieri a venire da noi – ha proseguito – c’è bisogno di bonificare sul serio il territorio; penso alle sei milioni di ecoballe che sono ancora a Giugliano come reliquie. Basta una fotografia di quell’area per far scappare ogni imprenditore”. ”Dobbiamo valorizzare le varie filiere produttive – ha aggiunto – da quella vinicola a quello lattiero-casearia e proteggerle dall’invasione di prodotti stranieri; per questo ci vogliono persone cariche di entusiasmo.
Se ritenete che in questi cinque anni di governo regionale di Caldoro e sei suoi assessori siete stati bene – ha poi concluso – allora teneteveli ma ci vuole della propensione al masochismo”. “Dobbiamo valorizzare i prodotti locali, in particolare la mozzarella Dop, per generare economia e di conseguenza occupazione – ha affermato il presidente regionale del Pd Stefano Graziano – è nostro dovere, inoltre, riscoprire quei produzioni agricole tipiche di Terra di Lavoro, soprattutto quelle in via d’estinzione, attraverso il sostegno della Regione Campania. In questo modo, oltre a mantenere vive colture tramandate da anni, potremmo creare piccole aziende agricole in tutta la Provincia di Caserta”.
(ANSA).
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