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Regionali, Vozza (SEL) “Dopo le elezioni scopriremo l’eredità avvelenata del centro-destra”

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«Il disastro economico e sociale generato in Campania da Stefano Caldoro nei cinque anni di governo del centro-destra è sotto gli occhi di tutti, ma purtroppo sembra che il peggio debba ancora venire.

Dopo le elezioni – quando finalmente ci saremo liberati di una Giunta che non ha fatto niente per lo sviluppo della Regione, non ha utilizzato per incapacità miliardi di euro di risorse europee e ha saputo creare solo disoccupazione, sprechi e tagli incontrollati ai servizi – avremo misura dell’eredità “avvelenata” lasciata dal centro-destra e scopriremo l’entità del buco nei bilanci prodotto da Caldoro. Al momento, infatti, l’equilibrio di bilancio è assolutamente incerto, per il ritardo nell’accertamento dei residui attivi e passivi dell’Ente, avvenuto solo lo scorso dicembre».

Salvatore Vozza, candidato alla presidenza della Regione Campania per la lista unitaria “Sinistra al Lavoro per la Campania” si dice preoccupato per la situazione dei conti della Campania e punta il dito contro l’operato del governatore Caldoro e della sua giunta.

«In parole più semplici – prosegue Vozza – debiti e crediti della Regione sono ad oggi incerti. A causa di questi ritardi, il risultato di esercizio risulta poco attendibile ed è quindi difficile una seria programmazione dell’Ente, quantomeno complicata la riscossione delle risorse e la tutela del patrimonio. Insomma un vero disastro, che sconteremo anche nei prossimi anni, frutto di incapacità, approssimazione e di una gestione delle risorse priva di qualsiasi strategia».

«Caldoro ha sempre giustificato i tagli alla sanità e ai trasporti, che hanno portato al collasso il sistema di servizi regionale, – ha proseguito Vozza – con la necessità di far quadrare i conti, ma la realtà purtroppo è ben lontana dalle storie che il centro-destra racconta ai cittadini, anche utilizzando in piena campagna elettorale spazi di comunicazione istituzionale in cui si “farnetica” sui mille cantieri aperti in Campania e su una regione modello che probabilmente era il sogno di Caldoro e che per i cittadini campani si è trasformato in un incubo lungo cinque anni».

«La realtà purtroppo è ben diversa, basti pensare ai 260 lavoratori dell’Eav che saranno licenziati, all’assistenza negata per i disabili, al teatro Trianon portato al fallimento, a risorse utilizzate poco e male, mai per pianificare uno sviluppo vero della Campania. Basti pensare, ancora, che la nostra regione sarà presente all’Expo di Milano per appena una settimana, alla fine della manifestazione.

L’ennesima occasione mancata, se si considera che l’esposizione mondiale è dedicata interamente ai temi dell’alimentazione e quindi anche alle eccellenze enogastronomiche: proprio quello su cui la nostra regione dovrebbe puntare, ma grazie a Caldoro la vetrina della Campania sarà piccola, vuota e poco illuminata. E per vedere fra gli stand di tutto il mondo i prodotti del nostro territori bisognerà fare affidamento sulla Camera di Commercio di Avellino che sarà presente con le eccellenze irpine per l’intera manifestazione, oppure sull’Unione Industriale di Napoli che ha organizzato un importante evento».

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