Presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere quale norma o quale regolamento abbia violato, per ricevere una sanzione così grave adottata senza contraddittorio, utilizzato in genere solo in presenza di gravissimi reati e in flagranza o per gli arrestati. Si tratta di un atto vergognoso.
Tortosa è diventato un vero e proprio capro espiatorio, mentre aveva esercitato solo il diritto di difendersi da accuse molto gravi per fatti che non aveva commesso, pur essendo presente alla Diaz, e rivendicando di aver fatto personalmente il proprio Dovere. Non è, infatti, mai stato accusato di alcun illecito né disciplinare né penale per quella vicenda”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
l’irruzione alla diaz è stato una grande ma grandissima schifezza da parte dello stato caro mio cirielli
wikipedia.
Con fatti della scuola Diaz si indicano gli avvenimenti occorsi durante un’operazione della Polizia di Stato italiana la sera del 21 luglio 2001, a Genova, quando nelle scuole Diaz, Pertini e Pascoli, centro del coordinamento del Genoa Social Forum guidato da Vittorio Agnoletto, fecero irruzione i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni di Carabinieri.
Furono poste in arresto 93 persone, in seguito tutte prosciolte[1]. Di queste 87 erano ferite e 2 corsero pericolo di vita[2]. Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra, per quello che fu definito un pestaggio da “macelleria messicana”[3][4] dal vicequestore Michelangelo Fournier.
Durante l’operazione si verificarono episodi di tortura[5], vennero inflitti trattamenti inumani e degradanti,[6], furono compiuti atti di “violenza non giustificata, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime”[7][8], “violenze la cui entità era risultata alla fine ripugnante allo stesso comandante del reparto”[9].
La Corte di Cassazione ha affermato che “appare del tutto condivisibile (…) il giudizio di condotta cinica e sadica degli operatori di Polizia, in nulla provocata dagli occupanti la scuola”[10].
“Tutti gli operatori di polizia, appena entrati nell’edificio, si erano scagliati sui poresenti, sia che dormissero, sia che stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i manganelli e con calci e pugni, sordi alle invocazioni[11]; coloro che non finirono in ospedale passarono la notte[12] nella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto[13]. All’operazione di polizia ha preso parte un numero tutt’oggi imprecisato di agenti: la Corte di Appello di Genova, pur richiamando questo fatto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, basandosi sulle informazioni fornite durante il processo dal questore Vincenzo Canterini[14], lo stima in circa “346 Poliziotti, oltre a 149 Carabinieri incaricati della cinturazione degli edifici”[15].
vergognati. dalla parte dei torturaratori!
eccolo anche oggi l’oracolo ha parlato….
Il caro on.Cirielli dovrebbe sapere che un pubblico ufficiale, come nel caso dell’agente Tortosa, quando si è in possesso di notizie penalmente rilevanti si è obbligati per legge a informare immediatamente i suoi diretti superiori e di conseguenza le autorità giudiziarie! Se egli era veramente in possesso di notizie totalmente discordanti con la verità giudiziaria conclamata perchè ha aspettato ben quattordici anni dai gravi fatti di Genova con un semplice sfogo sui social?Perchè solo ora che c’è stata la condanna della Corte dei diritti umani europea? Allora ben vengano le sanzioni disciplinari che gettano discredito su un intero corpo di polizia, bisogna sempre rispettare la divisa dello stato che s’indossa, non sfogarsi come un ultrà qualsiasi ad uno stadio di calcio…………………