Legambiente, inoltre, si è impegnata a programmare e realizzare eventi volti alla fruibilità dell’oasi. Il tutto sarà dettagliato in un disciplinare d’uso che dovrà essere ratificato dal Consiglio comunale. Legambiente, inoltre, ha donato al Comune un progetto di promozione e valorizzazione dell’oasi dunale mediante la realizzazione di strutture in legno, recinzione e passerelle per la tutela e l’attraversamento dunale, per la didattica ambientale e gestionale, accessibilità e fruizione controllata e sostenibile, turismo naturalistico denominato “L’altro mare” nell’area protetta oasi dunale di Torre di Mare – Paestum.
«Ringrazio il presidente di Legambiente Paestum, professore Pasquale Longo, ringrazio il presidente regionale Michele Buonomo che è stato qui a testimonianza dell’importanza di questo progetto. – ha affermato il sindaco Italo Voza – Il progetto che nasce oggi valorizza ulteriormente questo tratto di ambiente perché sicuramente ci saranno iniziative non solo di tutela, ma anche didattiche e volte alla fruibilità del sito. Siamo contenti di essere protagonisti di questo progetto e siamo convinti che da oggi l’oasi dunale non sarà più vista come un luogo accessibile a pochi, ma si aprirà a tutti i cittadini che, nel rispetto dell’ambiente, potranno fruire della bellezza della natura così com’è stata creata»
«Il Comune di Capaccio e Legambiente con la firma del protocollo d’intesa hanno ribadito la ferma volontà di arricchire questa esperienza. – ha dichiaratoPasquale Longo – Un grazie particolare al sindaco per la determinazione e l’impegno profusi nel risolvere alcune difficoltà e nel convincere anche gli altri amministratori della validità di un’esperienza che ormai ha venti anni di vita».
«Credo che sia un momento straordinario perché rilancia l’importanza dell’oasi che io ritengo esemplare, non solo da un punto di vista territoriale ma a livello di Mediterraneo. – ha concluso Michele Buonomo – Noi dobbiamo rivendicare, non come Legambiente ma come Comune e come territorio questa esperienza esemplare. Nel Mediterraneo è stato preservato un pezzo importante di oasi dunale con la presenza di vegetazione sammofila e dobbiamo raccontarlo. Per cui penso che a breve potremo organizzare un convegno nazionale, se non proprio internazionale, qui a Paestum, per raccontare questa esperienza e proporla come buona pratica».
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